CGIL/IL LIBRO BIANCO DEL GOVERNO SUL FUTURO DEL MODELLO SOCIALE NON CONSIDERA L'IMMIGRAZIONE UN FENOMENO STRUTTURALE E NE HA UNA VISIONE CHE ARRIVA AD ESSERE NEGATIVA ED OFFENSIVA
La Cgil giudica con un documento diffuso il 13 luglio le analisi e le proposte del libro bianco “La vita buona nella società attiva” che il Governo ha dedicato al futuro del modello sociale italiano. Ecco quanto scrive sulla parte del libro bianco dedicata ai temi dell’immigrazione:
“L’immigrazione non è considerata fenomeno strutturale – parte integrante della società italiana – ma fenomeno parziale e transitorio all’interno e quasi di sfuggita rispetto ad altri cambiamenti epocali (cap. 1 par. 2 ) mentre un libro bianco così ambizioso e programmatico doveva accorgersi che in Italia risiedono 4 milioni di stranieri. Per quando riguarda le provenienze è privilegiata l’immigrazione dai paesi che hanno più affinità religiosa e culturale con Italia: non è esattamente una selezione razziale ma poco ci manca.
Nel testo predomina una visione utilitaristica: immigrazione serve a risolvere il problema demografico e a tamponare le emergenze nel mercato del lavoro, in particolare nell’assistenza familiare.
Non manca purtroppo la considerazione securitaria: l’immigrazione è vista come problema (cap. 1 par 6) mai come risorsa, problema da affrontare in una logica di ordine pubblico.
All’interno del capitolo 3 par.6 la visione diventa addirittura negativa e offensiva: gli immigrati sono fannulloni, privilegiati, approfittatori della assistenza pubblica italiana. Questo approccio basato sui diritti e doveri nasconde la verità che gli immigrati giuridicamente sono soggetti a tutti doveri – fiscali, previdenziali, di comportamento sociale ed economico ecc – come gli altri cittadini, inoltre essi hanno qualche altro dovere in più che attiene alla loro condizione di stranieri; il problema sono i diritti che non vengono riconosciuti agli immigrati, da quelli sociali a quelli politici e economici. Inoltre non sono affatto assistiti perché contribuiscono alla produzione del PIL per circa il 10% e pagano di tasse e contributi molto di più (5 volte di più secondo i dati del rapporto Caritas) di quella che ricevono in prestazioni del welfare.
Accanto a questo perdura una visione pietistica: gli immigrati (cap.4 par.9) fanno parte delle fasce svantaggiate, bisognose di tutela.
Si parla di integrazione (cap.4 par.1 ) come impegno delle forze locali, ma poi nel testo (cap.3 par.6) si accenna solo ad un generica inclusione sociale senza nessun respiro e visione interculturale di una società”.
PER SAPERNE DI PIU’:
Il documento della Cgil: Sintesi e sfide del libro bianco del Governo ‘La vita buona nella società italiana’
sintesi-e-sfide-del-libro-bianco-del-governo-finale
Libro bianco sul futuro del modello sociale ‘La vita buona nella società attiva’
