CGIL Modena

JOBS ACT: SI TORNA INDIETRO DI DECENNI

 

Nei giorni scorsi il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva i primi decreti attuativi del Jobs Act. Il premier Renzi ha rivendicato il superamento della precarietà e ha parlato di estensione dei diritti. In realtà si tratta di propaganda e nei fatti il diritto del lavoro torna indietro di decenni. “Il Jobs Act è il mantenimento delle differenze e non la lotta alla precarietà”, è stato il primo commento della Cgil in merito alle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri E in una nota aggiunge: “Il contratto a tutele crescenti è la modifica strutturale del tempo indeterminato che ora prevede, nel caso di licenziamento illegittimo o collettivo, che l’azienda possa licenziare liberamente pagando un misero indennizzo”. Sulla precarietà, prosegue la nota, “siamo alla conferma dell’esistente, se non al peggioramento, come nel caso del lavoro accessorio e all’assurdo sulle collaborazioni che si annunciano abolite dal 2016 ma comunque stipulabili in tanti casi, mentre nulla si dice delle cococo della Pa”. Insomma, continua la nota, “dove sarebbe la svolta?”. Contro il Jobs Act la Cgil aveva manifestato la sua opposizione prima con una manifestazione nazionale a Rom e poi convocando con la Uil lo sciopero generale di dicembre scorso.

L’iniziativa contro il Jos Act ora continua con la proposta di in nuovo Statuto delle Lavoratrici e dei Lavoratori.

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