LA LEZIONE CHE ARRIVA DA CARPI: ALLA FINE L’UNICA VERA VITTORIA È QUELLA DELLA SCUOLA. ADESSO TACCIA CHI HA ALIMENTATO SPECULAZIONI, LA PAROLA TORNI ALLA COMUNITÀ SCOLASTICA.

La vicenda dei crocifissi alle pareti delle scuole Focherini di Carpi, insieme al contorno di polemiche ci lascia una lezione: le discussioni sollevate con la bava alla bocca e i toni da guerra di religione non hanno cambiato di una virgola quello che accadeva prima che tutto questo accadesse e che continuerà ad accadere. In quella scuola, come in ogni scuola italiana, continueranno a convivere bambine e bambini, ragazze e ragazzi di origini e culture diverse, di diverse estrazioni sociali, di orientamento sessuale diverso e di religioni differenti: sick, musulmani, cristiani, atei..
Perché la scuola questo è: un grande caleidoscopio che riesce a far coesistere e rendere bello ciò che la società a volte fa fatica ad accettare.
E’ per questo motivo che appaiono imbarazzanti e fuori luogo le sguaiate dichiarazioni di vittoria di chi ha usato per un tornaconto politico i fatti accaduti a Carpi.
Provo un misto di schifo e di fastidio quando le vicende che riguardano la sfera più intima, più privata, più personale delle persone, vengono violentate e poi usate e brandite come una clava per alimentare l’ennesima, inutile e pericolosa guerra di religione, e per solleticare il ventre molle delle polemiche e della speculazione politica.
Questa volta, come altre volte, è successo con la fede e con i suoi simboli; domani potrebbe succedere con il sesso, con le scelte di vita e con chissà cos’altro.
Tutto questo innesca una spirale folle e pericolosa di violenza che oggi è “solo” verbale, domani potrebbe trasformarsi in qualcos’altro.
Lo dico a chi in questi giorni, da posizioni di rilevanza politica, ha fatto dichiarazioni, tweet e post: quando vorrete confrontarvi con i problemi veri della scuola sarete i benvenuti.
Perché è un dato di fatto non aver mai visto tutto questo interesse quando, per esempio, agli studenti disabili viene negato il diritto ad avere il sostegno di un insegnante specializzato, o quando centinaia di ragazzi che finiscono la scuola media non possono accedere alla scuola superiore che hanno scelto per mancanza di posti. Peccato non aver mai visto questo interesse verso il personale sottopagato e legittime richieste che da sempre si avanzano.
La scuola però, per fortuna, ha gli anticorpi per ignorare gli speculatori di turno e continuare a fare bene il proprio lavoro. E’ per questo che, a fronte del disagio e del malcontento che si è creato – tra i lavoratori della scuola, tra le famiglie che chiedevano di capire – bisogna rimediare in fretta a quel qualcosa che in questa occasione non ha funzionato.
La scuola è probabilmente l’unico settore, l’unico luogo di lavoro, in cui esiste un organismo di discussione e di decisione e di indirizzo in cui tutti possono intervenire e tutti possono votare: il Collegio dei Docenti. A fronte di fatti rilevanti, come ad esempio quelli ai quali abbiamo assistito, quell’organismo ha il diritto e il dovere di riunirsi e di esercitare fino in fondo le prerogativa che gli attribuisce la legge e il Contratto Nazionale.
Tutto il resto – le interrogazioni parlamentari fatte giusto per segnare il territorio, gli sfoghi sui social, persino lo stupido richiamo ad una presunta superiorità culturale – nella scuola non ci è mai entrato ed è stato legittimamente ignorato. La parola, adesso, deve tornare a coloro che sono Comunità educante e democratica e che la scuola la fanno e la vivono davvero, da dentro tutti i giorni e sono gli unici in grado di riportare la serenità necessaria per continuare a fare un lavoro delicato e di responsabilità.
Claudio Riso
Segretario Generale Scuola, Università, Ricerca, FLC CGIL Modena
Modena, 13/10/2023
