MALATTIE DELLA PELLE: QUALI SONO LE ATTIVITÀ A MAGGIOR RISCHIO?

Rispetto al resto dell’Unione Europea, dove si stima che le malattie della pelle siano tra il 10% ed il 40% delle malattie professionali riconosciute, in Italia questa casistica di malattie professionali risulta ridotta (secondo la banca dati statistica dell’Inail sarebbero l’1,3% del totale dei casi ‘accertati positivi’ del quinquennio 2015 – 2019).
E ciò si può ricondurre “in parte alla necessità di ulteriori approfondimenti epidemiologici ed in parte al fatto che spesso la diagnosi relativa alle malattie della pelle non è associata all’anamnesi lavorativa, dalla quale potrebbero emergere le eventuali esposizioni professionali”. Senza dimenticare che per alcune patologie, quali i tumori cutanei, “il periodo di induzione e latenza può essere molto lungo rendendo difficile il collegamento con le passate esposizioni professionali che possono averli causati”.
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