MODENA/DDL SICUREZZA. OGGI 11 MAGGIO ALLE 17.30 PROTESTA DAVANTI ALLLA PREFETTURA. UN DOCUMENTO DELLE ASSOCIAZIONI
MODENA/OGGI 11 MAGGIO, ALLE ORE 17.30, PRESIDIO DI PROTESTA CONTRO IL DDL SICUREZZA DAVANTI ALLA PREFETTURA
CGIL, CISL, UIL, ARCI, ACLI, Porta Aperta, Casa delle Culture e molte altre realtà associative dicono no al ddl sicurezza e organizzano per questa sera, alle ore 17.30, un presidio di protesta davanti alla prefettura.
MODENA/DDL SICUREZZA. NO AI MURI, SI’ A RELAZIONI E CONOSCENZA PER GARANTIRE LA SICUREZZA DEI CITTADINI.
Associazione Insieme in Quartiere per la Città, Arci, Associazione per la Pace, Associazione di Solidarietà per il Popolo Sahrawi Kabara Lagdaf, Comunità di Base Cristiana Villaggio Artigiano, Modena Terzo Mondo, ArciSolidarietà Milinda, Volontari di Porta Aperta, UDI, Gruppo Carcere Città e Auser hanno diffuso l’8 maggio il seguente documento sul ddl sicurezza:
Reato di clandestinità, ronde di quartiere, graduatorie che escludono gli stranieri dai servizi, carrozze di metropolitana per soli stranieri, muri di separazione nelle città, rifiuto del diritto d’asilo, trattenimento nei centri di espulsione fino a sei mesi. Tutti questi provvedimenti rendono davvero più sicure le nostre città?
Anche a noi interessa il tema della sicurezza. Ci sta a cuore la legalità, ma ci interessano anche le relazioni tra le persone che abitano le città e la coesione sociale. Pensiamo che servano processi collettivi che cerchino di affermare insieme legalità e soldarietà verso i soggetti più deboli della società. Per chi delinque, serve soprattutto un’ ammnistrazione della giustizia efficace, l’affermarsi della certezza del diritto, giacchè esistono leggi contro la criminalità, micro o organizzata che sia, che necessitano solo di essere applicate in modo corretto. Così come servono forze di polizia sufficienti e preparate. In uno stato democratico non esistono altre modalità, altrimenti si corre il rischio che s’instauri uno stato dell’emergenza.
La clandestinità è una fuga disperata dalla miseria e alle coscienze, chi deve nascondersi diventa di nuovo vittima e un pericolo per gli altri. Pensiamo alle tante donne che assistono i nostri anziani, clandestine, ma tanto importanti per le nostre famiglie.
Salvaguardando la dignità della persona di qualsiasi provenienza essa sia, si difende tutta la comunità.
La sicurezza va intesa innanzitutto come recupero e sviluppo della coesione sociale: bisogna fare in modo che le nostre strade e le nostre piazze siano sempre più frequentate, illuminate e accoglienti; quindi sempre più sicure, perchè pienamente vissute. Vanno riqualificati i contesti urbani degradati e difficili, pur in carenza di risorse provenienti dallo Stato centrale. Serve dotarsi di risorse umane, economiche, strumentali, per far fronte alle problematiche sociali, e pe garantire l’ascolto e una risposta adeguata alle istanze e alle proposte della cittadinanza.
Al disagio e alla paura verso il futuro, vogliamo rispondere col coraggio di vivere insieme e alla politica tutta chiediamo un supplemento d’anima!