IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DI IMMIGRAZIONE DEL GOVERNO ITALIANO IN ITALIA E IN EUROPA

 

 

IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DI IMMIGRAZIONE DEL GOVERNO ITALIANO

IN ITALIA E IN EUROPA

 

di Luciano Vecchi

 

 

Credo utile esplicitare alcune informazioni e valutazioni sul tema della gestione dei flussi migratori e di rifugiati in atto dal Nordafrica e sul disastroso atteggiamento del Governo italiano nei confronti di esso e dell’Unione Europea.

 

Alla base della drammatizzazione della situazione attuale (molto più limitata – almeno per ora – di precedenti che hanno riguardato negli anni scorsi la stessa Italia e, soprattutto, altri paesi europei) vi è la scelta “ideologica” della compagine di governo di centrodestra (PDL-LEGA) di cercare di trarne beneficio elettorale.

 

Al lato della vicenda migratoria vi è il fatto che il Governo italiano è l’unico in Europa a dare un giudizio sostanzialmente negativo verso la spinta alla libertà e alla democrazia proveniente, in forme diverse, dall’insieme dei paesi arabi e mediterranei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Attivazione della direttiva 55/2001

 

 

 

La protezione temporanea italiana e la libera circolazione nella zona Schengen

 

 

 

 

 

 

 

I processi in atto nel Mediterraneo richiedono un ripensamento strategico della politica di immigrazione e asilo, mettendo il tema della mobilità condivisa nel quadro di nuovi partenariati politici con i Paesi di origine e transito dei flussi migratori.

 

 

 

 

La destra al governo dell’Europa

 

L’inesistenza di una reale politica europea sul tema delle migrazioni è il frutto amaro di un continente dominato oggi da governi di centro-destra.

 

Diverso è stato, negli anni passati, l’atteggiamento della maggioranza dei governi e delle forze di centro-sinistra che hanno sempre chiesto un approccio comune europeo nella gestione dei flussi migratori.

 

Lo scorso 5 marzo i leaders dei partiti del centro-sinistra europeo (per l’Italia Pierluigi Bersani), riuniti ad Atene, hanno approvato all’unanimità una risoluzione sulla situazione nel Nordafrica, nella quale, tra l’altro, si dice “L’Unione Europea deve assumere un ruolo-chiave nella gestione dei flussi di migranti e rifugiati causati dall’eccezionale situazione nella maggior parte dei paesi della riva sud del Mediterraneo, con un approccio comune e uno spirito di solidarietà”. Quella solidarietà che per la destra e i populisti europei (italiani in testa) resta un concetto sconosciuto.

 

 

Il piano del PD per l’emergenza immigrazione

 

Di fronte all’emergenza immigrazione, per incapacità e per esigenze strumentali, il governo ha creato uno stato di confusione e di sbandamento creando tensioni mai viste neppure in situazioni più difficili di questa, che pure il nostro Paese ha saputo affrontare, come nel caso del Kosovo,
quando si registrarono circa 50mila arrivi.


Assumendosi le sue responsabilità di fronte al Paese, il Partito democratico ha presentato le sue proposte per uscire finalmente da una situazione insostenibile e affrontare l’emergenza.


Innanzitutto impegniamo il governo ad ottenere un accordo con la Tunisia, che preveda in particolare uno stop agli arrivi oltreché una gestione programmata dei rientri.


Secondo, chiediamo l’applicazione dell’articolo 20 del decreto legislativo 286 del 1998 (Misure straordinarie di accoglienza per eventi eccezionali), così da ottenere dall’Unione europea l’applicazione della direttiva 55 del 2001 relativa alla concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e alla cooperazione in ambito comunitario, recepita dal decreto legislativo n.85 del 2003, che rende quindi possibile la circolazione europea e il tempo necessario per organizzare le operazioni di rimpatrio evitando problemi rilevanti di allarme sociale. Si tratta di una scelta ineludibile per garantire la sicurezza e dare certezza a tutto percorso.

Terzo, sulla base dei precedenti punti, chiediamo al governo di abbandonare la strategia delle tendopoli che stanno già creando tensioni ingestibili. In accordo con le Regioni, gli Enti locali e in collaborazione con le associazioni di volontariato e la Protezione civile, si organizzi l’accoglienza in modo diffuso sul territorio.


Il Partito democratico, in tutti i suoi luoghi di responsabilità, è pronto sulla base di questo piano ad un impegno convinto per uscire dall’emergenza.


Ciò presuppone una radicale correzione da parte del governo dell’impostazione assunta fin qui. In assenza di questa correzione, il governo si assumerà pienamente una grave responsabilità.


Infine, il Partito democratico esprime una vivissima preoccupazione per la totale assenza del governo sullo scenario del Mediterraneo, che è di fronte ad una evoluzione i cui effetti non sono ancora prevedibili. L’Italia chieda la convocazione urgente di una Conferenza sul Mediterraneo per determinare una visione comune e comuni linee di intervento.