28 Mar 2013
Tunisi, 27 marzo 2013
Avvio del Social Forum Mondiale, con vista straordinaria di una Tunisi che mai aveva incontrato una partecipazione internazionale così estesa.
Centinaia le nazionalità presenti con Associazioni, Sindacati, Movimenti ed oltre centomila le donne e uomini che partendo dal centro della capitale, sfilano fino al campus universitario, per inaugurare i lavori di un evento mondiale che per la prima volta si tiene in un Paese arabo.
Viale Bourghiba è il cuore storico di Tunisi e, a due anni dall’avvio della rivoluzione nazionale, accoglie in suoi numerosi punti l’organizzazione del SFM.
Le immagini sono contraddittorie e tipiche dell’epoca attuale che vive l’intero Maghreb.
Passaggi e zone interamente bloccate da triple siepi di filo spinato, presidiate da mezzi militari e qualche blindato ma, al contempo, è evidente la disponibilità del Governo a non ostacolare questo evento mondiale.
I compagni del sindacato tunisino UGTT ammettono che senza questa “neutralità collaborativa” delle autorità governative, il Social Forum a Tunisi nemmeno sarebbe stato pensabile.
Con i tipici “equilibri” inquietanti che anche nel Magrhreb più tranquillo, sono d’obbligo: al nostro arrivo ed alla vigilia di questo grande workshop mondiale, il Ministero dell’Interno informa le delegazioni internazionali di aver arrestato 315 persone, naturalmente “per evitare turbative e garantire la nostra sicurezza”.
Nell’ampio campus universitario, sarà difficile orientarsi tra le oltre mille attività ed appuntamenti, conferenze, focus e dibattiti.
Ieri ci abbiamo provato, riunendo le numerose presenze organizzate provenienti dall’Italia ed unite dietro lo striscione “Rete Italiana del SFM 2013”: Cgil, Legambiente, Libera, Arci, Missionari Comboniani, Uisp, EuroMed, Amnesty, Nexus, Un Ponte Per.
Costretti a scegliere per non perderci, ci concentreremo su alcuni filoni di lavoro, dedicati ai rapporti necessari fra tutti i Paesi dell’area mediterranea, ai temi della pace possibile e dei diritti delle persone, di chi lavora, di chi è costretto alla migrazione, alla lotta contro la corruzione ed il moderno schiavismo che organizza e sfrutta i flussi verso i nostri paesi euro-mediterranei.
Per questo, proprio da Tunisi partirà la conferenza di presentazione della nostra Carovana Antimafia 2013: venerdì 29 marzo al campus, padiglione Z-A sala 3.
Franco Zavatti
Comitato Modena-Jenin, rappresentante della delegazione italiana al Social Forum Mondiale (Tunisi, 26-30 marzo 2013)