25 Mag 2011
NASCE MAROCCOGGI,
PRIMA NEWSLETTER IN ITALIA
DEDICATA AL PAESE DEL MAGHREB
Con due interviste al ministro degli Esteri Franco Frattini e al ministro della comunità marocchina all’estero nasce oggi MaroccOggi, newsletter dell’associazione Genemaghrebina dedicata all’informazione sul paese del Maghreb, sulla comunità marocchina in Italia e sulle questioni mediterranee.
La rivista ideata e diretta da Karima Moual, giornalista del Sole 24 Ore esperta di nordafrica e di immigrazione, si propone di essere un luogo di scambio tra l’Europa, e l’Italia in particolare, e il Marocco. Con un’attenzione particolare alla comunità marocchina in Italia. Una delle più numerose, integrata e attiva nella società italiana.
“MaroccOggi – spiega Karima Moual – è una finestra che si apre su un Mediterraneo che ha deciso di cambiare e che nei prossimi decenni ridisegnerà la nostra storia. Ma anche un faro acceso su un Paese in cammino, su una realtà che si è distinta in quest’area in maniera positiva con le sue riforme e con la sua apertura al mondo. Si comincia da qui, ma si potrà presto allargare lo sguardo verso altre aree come per esempio l’Algeria, la Tunisia, l’Egitto. Per scoprire quel che è successo e quel che ci aspetta nel futuro del Mediterraneo”.
La newsletter viene pubblicata sul sito dell’associazione Genemaghrebina (www.genemaghrebina.com), avrà una scadenza settimanale e proporrà approfondimenti, analisi e news. Un’agorà che raccoglierà opinioni e interventi di chi strategicamente immagina e disegna il futuro di quest’area. Intellettuali, scrittori, giornalisti, politici, economisti, imprenditori, artisti. Della sponda sud e nord del Mediterraneo.
Nel primo numero il ministro Frattini lancia l’idea di “un nuovo Patto per il Mediterraneo”: “La dimensione regionale della crisi in un’area strategica per noi prioritaria, che rischia di avere conseguenze destabilizzanti anche sull’Africa Sahariana, richiede una risposta efficace e coerente dell’intera Comunità Internazionale, in primo luogo da parte dell’Europa. E’ indispensabile ridare slancio al partenariato euro mediterraneo, attraverso un deciso rinnovamento delle linee strategiche per affrontare le nuove sfide nella regione in termini politici e di sicurezza, di sviluppo economico condiviso, di gestione dei flussi migratori, di consolidamento del dialogo culturale e sociale. E’ con questo spirito che ho proposto un “Nuovo Patto per il Mediterraneo”: i processi di transizione debbono essere sostenuti e consolidati con iniziative concrete. E, naturalmente, anche con risorse finanziarie aggiuntive.
E’ ben evidente, peraltro, che occorre guardare anche al di là dell’orizzonte euro- mediterraneo, e coinvolgere i global players, a cominciare dagli Stati Uniti. Ecco perché ho suggerito che il tema dei rapporti con la sponda Sud del Mediterraneo venga incluso tra i punti centrali dell’agenda transatlantica, per sviluppare assieme idee e progetti sulle strategie da perseguire e sugli strumenti da mettere in campo per attuarle”.
Sul Marocco il ministro dice: “Già da alcuni anni il Marocco ha intrapreso un profondo rinnovamento istituzionale in direzione di una maggiore democratizzazione del sistema politico. Si sono registrati significativi sviluppi in materia di diritti dell’uomo e di emancipazione femminile ed è in cantiere un ambizioso progetto di riforma costituzionale. Dal punto di vista sociale è stato avviato un cammino di sviluppo nei settori dell’educazione, della sanità e dei servizi di base. Il Marocco sta compiendo rilevanti sforzi nell’ambito della protezione dei diritti umani e civili, come riconosciuto anche da parte delle Nazioni Unite in varie occasioni.
Tengo a ricordare, in particolare, la convinta e sempre più intensa collaborazione di Rabat con la comunità internazionale nel suo complesso, ed in particolare con l’Europa, soprattutto in campo politico. Non a caso il Marocco si avvale dello “Statuto avanzato” nei rapporti con l’ Unione Europea”.
Il ministro della comunità marocchina all’estero Mohamed Ameur illustra invece la strategia del Paese di sostegno alla comunità marocchina in Italia. “Ciò che il Marocco fa per i suoi connazionali all’estero è un aiuto ad integrarsi al meglio nel paese in cui hanno deciso di vivere. Questa comunità difficilmente tornerà indietro nel paese d’origine, ma ama mantenere un legame culturale con le proprie origini. Seguirla in questo cammino, insieme anche alla partecipazione di un partenariato italiano, aiuta nell’arrivare al nostro obbiettivo: un’integrazione consolidata. Che è un bene comune”. E’ in questo senso e in questa direzione che proseguiranno ancora gli aiuti alla comunità nei diversi settori annunciati nella vista in Italia del ministro: “Dall’associazionismo al finanziamento e messa a disposizioni di professori per corsi di arabo finanziati dal ministero, alla divulgazione attraverso visite annuali alla comunità di dotti e imam qualificati”.
Genemaghrebina 2 è una delle principali associazioni in Italia che si occupa di immigrati di seconda generazione, cioè figli di immigrati in Italia. Nata due anni fa su iniziativa della giornalista italo-marocchina Karima Moual, Genemaghrebina ha svolto un’ampia attività di informazione e promozione dell’integrazione degli stranieri in Italia. E’ in questo contesto che si colloca la nascita di MaroccOggi: “Di fronte al momento storico eccezionale che sta vivendo la parte sud del Mediterraneo – spiega Moual – l’Italia, gli italiani, la sua comunità straniera non possono farsi trovare impreparati. La ricerca di libertà di queste popolazioni ci ha messo di fronte a una nuova consapevolezza: il Nord Africa è pronto a ridisegnare il proprio destino. E per i Paesi europei che affacciano sul grande mare si aprono nuove e importanti opportunità. E’ su questo sfondo che l’associazione Genemaghrebina, che rappresenta le seconde generazioni di immigrati in Italia, ha deciso di dar vita al progetto MaroccOggi” (Fonte: Genemaghrebina 2)
SCHEDA/ L’ ASSOCIAZIONE GENEMAGHREBINA 2
Aprirsi al mondo e alla co-abitazione, favorire la conoscenza dell’altro, sprovincializzarsi nel nome di un pluralismo geografico e umano, di un cosmopolitismo dialogante, maturo e consapevole: sono le sfide, gli obiettivi e gli impegni che l’Associazione nazionale “Genemaghrebina” porta avanti dal 2008. Anno in cui è nata in un Paese, l’Italia, che mentre oggi celebra il suo 150° dall’Unità, si misura con il proprio essere diventato meta di immigrazione.
“Genemaghrebina” nasce dall’idea di Karima Moual , giornalista di origine marocchina, per studiare e dare voce alla comunità delle seconde generazioni di immigrati in Italia.
Le seconde generazioni, con il loro vissuto di identità complesse, vivono il loro essere italiani attraverso un percorso tutto da scoprire e condividere. Perché essere, “diventare” italiani, formando un’identita’ nuova e originale, è una consapevolezza, una scelta di maturità e di etica. Un cammino fatto di perdite e di acquisizioni, vissuto non senza difficoltà e ostacoli.
Nella certezza che nessuna cultura è isolata dal resto del mondo come un’essenza pura, ma tutte sono continuamente in evoluzione e soggette a cambiamenti che derivano dalla convivenza, dal conflitto e dallo scambio con le culture-altre, “Genemaghrebina” si pone come uno “spazio” che, tra Italia e Paesi dell’Africa mediterranea, include le differenze culturali cominciando sempre dalla conoscenza degli altri.
L’Associazione ha il suo centro nel sito www.genemaghrebina.com e nella sua newsletter MaroccOggi. Un “luogo” che diventerà sempre più un’agorà in cui poter trovare notizie sulla comunità immigrata in Italia, sul mondo arabo, sul Maghreb e sui temi più attuali delle politiche dell’immigrazione. Un occhio attento, dunque, per vivere e attraversare i fenomeni in atto, i processi e l’evoluzione che la nostra società sta agendo o subendo, mettendo in rilievo come “i nuovi italiani” stiano cambiando la morfologia dell’Italia e come questa stia cambiando loro, in una incessante e stimolante dialettica. (Fonte: Genemaghrebina 2)
IL SITO:
http://www.genemaghrebina.com/