10 Ott 2008 filcams, mobilitazione, sciopero,
Dall’assemblea dei 2000 quadri e delegati della Filcams CGIL riunitisi a Roma il 9 Ottobre 2008 escono due elementi molto chiari e netti:
- NO all’accordo separato
- SCIOPERO con manifestazione nazionale a Roma il 15 Novembre 2008 (14 Novembre per chi lavora su cinque giorni)
Questi elementi stanno tutti nelle parole del nuovo Segretario Generale Filcams Franco Martini che ha ribadito quanto la Filcams dice dal 18 Luglio 2008: l’accordo separato per il rinnovo contrattuale del commercio è “sbagliato e contrario agli interessi dei lavoratori del settore”.
“Non abbiamo firmato perché quel contratto produce, su punti importanti, un significativo peggioramento delle condizioni di chi lavora nel commercio. Ridurre la questione del lavoro domenicale ad una mera presa d’atto della realtà esistente ed il nostro rifiuto a condividere la norma prevista in quell’intesa ad una presunta, ideologica contrarietà al lavoro domenicale è semplice barzelletta” ha proseguito Martini spiegando come invece la verità è un’altra: “l’effetto concreto di quelle norme sarà che le aziende, a partire dalla grande distribuzione, otterranno il duplice risultato di organizzare il lavoro domenicale come e quando vogliono e di pagarlo meno”.
Martini ha pure ribadito il dissenso della Filcams a sottoscrivere le norme dell’accordo sugli apprendisti: “Perché rivalersi sempre sui più deboli?”. Per risparmiare qualche denaro? Infatti è chiaro che la nuova normativa sull’apprendistato si spiega solo in questo modo. “E per risparmiare questi quattro soldi si raschiano i diritti della parte più debole di questo lavoro, e si alimenta un conflitto tra vecchi e nuovi assunti in una vera guerra fra poveri!”.
L’accordo separato dimentica le richieste della piattaforma unitaria e modifica le norme sulle domeniche, limitando l’iniziativa sindacale sul tema dell’organizzazione del lavoro che è tipico della contrattazione di secondo livello “dove nasce e si sviluppa la possibilità dei lavoratori e del sindacato di dire la loro sull’organizzazione del lavoro, sulla gestione degli orari, dei turni, ecc”. Martini ha chiesto ancora con forza che quell’accordo venga sottoposto al voto dei lavoratori “nel rispetto delle regole che insieme ci siamo dati. Noi non abbiamo paura del voto di tutti i lavoratori del settore, ed il nostro rispetto per la democrazia è quello che ci farà rispettare l’esito stesso della consultazione. Se i lavoratori approveranno l’intesa noi la rispetteremo”.
Martini ha delineato un quadro, anche generale, che motiva la scelta della categoria di dare seguito alla mobilitazione iniziata dopo la firma separata: “Per tutte queste ragioni daremo attuazione alla decisione assunta dal Comitato direttivo della Filcams di proclamare una giornata di sciopero nazionale per il 15 novembre prossimo e di tenere, nella stessa data, una grande manifestazione a Roma. Una giornata di mobilitazione generale per difendere il diritto alla contrattazione, per difendere i diritti delle fasce più deboli, a partire dagli apprendisti, per respingere il tentativo di fare del mercato del lavoro una sorta di self service a basso costo. Per chiedere ad imprese e governo politiche di qualificazione del lavoro, del mercato, e dei prodotti”.