27 Lug 2016 fp,
Abbiamo appreso dalla stampa locale che nei giorni scorsi è stato presentato da parte della Direzione delle Gallerie Estensi un nuovo progetto di gestione del patrimonio culturale modenese nell’ambito di una operazione di restauro dell’ex ospedale “S.Agostino”.
Una parte dei quasi 800.000 volumi che oggi sono custoditi nell’edificio del palazzo dei musei, secondo le recenti affermazioni della Dott.ssa Bagnoli – direttrice dell’istituto modenese – dovranno cambiare sede insieme alla sala di lettura modificando consistentemente la logistica dell’istituto culturale che da sempre costituisce un punto di riferimento importante per i numerosissimi studiosi che frequentano gli storici locali Estensi.
Francamente risulta di difficile comprensione questa scelta di spacchettamento in un momento in cui si registra un calo del personale che, per ovvi motivi, sarà distribuito su due siti ma, peggio ancora, non riusciamo a capire quale sarà il criterio di divisione dei volumi visto che dalle parole della direttrice non si va oltre un generico trasferimento di volumi moderni.
Ovviamente tutto ciò non esclude una serie di ripercussioni per quanto concerne la metodologia di consultazione dei volumi da parte dell’utenza che ha sempre espresso un giudizio positivo sulla velocità dei servizi che rappresentano una caratteristica particolare della professionalità dei lavoratori.
Certamente non possiamo non considerare con la dovuta attenzione e scrupolosità la volontà di preservare anche il patrimonio librario antico, a partire dalla famosa Bibbia di Borso d’Este, ma riteniamo doveroso, nonché importante, rammentare alla comunità modenese e alla Direttrice Bagnoli che la direzione intrapresa va in senso opposto a quella indicata anche all’indomani del terremoto del 2012.
Infatti – afferma Vincenzo Santoro della Funzione Pubblica CGIL – era stato assicurato un adeguato intervento da parte dei ministeri competenti per la ricostruzione post terremoto con lo scopo di mantenere inalterata la collocazione della Biblioteca Estense. In tal senso erano previsti adeguati stanziamenti per un ripristino delle condizioni di normalità che oggi si vogliono modificare con scelte di discutibile razionalità.
Certamente, a parere di Santoro, ma anche di importanti istituzioni, non è con queste scelte che si preserva un patrimonio artistico-culturale di inestimabile valore, ma, ancora una volta, si vuole offuscare il disinteresse del Ministero dei Beni culturali con un semplice trasferimento di volumi, lasciando inalterati i problemi che ancora oggi esistono al palazzo dei musei e che già si sarebbero dovuti superare.
Considerato che, nel corso degli anni, si sono cercate più volte soluzioni adeguate per ottimizzare la situazione della Biblioteca Estense, la scelta di velocizzare i tempi per concretizzare una vera e propria frantumazione della Biblioteca, nel pieno del periodo estivo, lascia spazio a grandi dubbi e ad una considerevole preoccupazione sulla reale volontà di risolvere i problemi di un polo culturale di importanza internazionale.
Modena, 27/7/2016