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Modena, 3 marzo 2010
Donato Pivanti, 58 anni, segretario generale uscente della CGIL di Modena, è stato rieletto nel tardo pomeriggio di oggi al termine dei lavori del 16° Congresso provinciale (2-3 marzo 2010), dal nuovo Comitato Direttivo su proposta della segretaria nazionale CGIL Susanna Camusso.
76 i voti favorevoli su 83 votanti (1 scheda bianca, 6 astenuti).
Applausi hanno accompagnato la riconferma di Pivanti che ha ringraziato commosso il Comitato Direttivo e la platea congressuale. “Ringrazio i compagni per la fiducia che mi hanno rinnovato e tutti coloro che in questi 2 giorni hanno lavorato dietro le quinte per la buona riuscita del Congresso – ha detto Pivanti – Affronto il prossimo mandato sapendo di poter contare su un gruppo dirigente motivato e impegnato nella salvaguardia dei diritti di lavoratori e pensionati, e nella difesa dell’occupazione nel lungo periodo di crisi che abbiamo ancora davanti”.
Il nuovo Comitato Direttivo della CGIL di Modena, eletto a sua volta dall’assemblea congressuale, è composto di 103 componenti, 69 appartengono al documento n.1 (Il lavoro e i diritti oltre la crisi, primo firmatario Guglielmo Epifani) e 34 al documento n.2 (La Cgil che vogliamo, primo firmatario Domenico Moccia).
Nella sua composizione il Direttivo rispecchia uno spiccato pluralismo di idee, di genere (il 40,8% dei componenti sono donne) e di nazionalità (5% immigrati). I delegati in produzione sono il 50,5% dei componenti il Comitato Direttivo, a testimonianza del forte radicamento della CGIL nei luoghi di lavoro.
I delegati modenesi eletti al congresso della Cgil regionale (che si terrà a Rimini il 18-19 marzo) sono 55 di cui il 50% delegati delle aziende (pubbliche e private).
Il Direttivo ha licenziato diversi ordini del giorno, tra cui i due principali: quello sullo sciopero generale della Cgil il 12 marzo e quello sulla crisi a Modena (vedi allegati).
In mattinata si è svolta la tavola rotonda su democrazia e rappresentanza sindacale che ha visto a confronto storici, sindacalisti, giuristi, amministratori, esponenti dell’associazionismo economico. La Cgil ha voluto stimolare questo dibattito a 60 anni dall’eccidio delle Fonderie Riunite che fu il culmine drammatico delle lotte contro i licenziamenti nel dopoguerra, e a 40 anni dallo Statuto dei Lavoratori che rappresenta il momento più alto delle conquiste per i diritti e la libertà sindacale nei luoghi di lavoro.
Il dibattito della due giorni congressuale è stato molto partecipato – oltre 50 gli interventi di funzionari, delegati e ospiti – ha evidenziato un forte senso di appartenenza al sindacato e un confronto aperto improntato al pluralismo.
A conclusione dei lavori, l’intervento della segretaria nazionale Cgil Susanna Camusso ha definito importante il Congresso della Cgil di Modena, con un dibattito rispettoso e orgoglioso del clima di questo territorio. Camusso ha ripreso le ragioni dello sciopero nazionale Cgil del 12 marzo contro i licenziamenti e per la difesa dell’apparato produttivo, per l’abbassamento del prelievo fiscale su lavoro dipendente e pensioni e per i diritti e la dignità dei migranti.
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