LA CONFERENZA SULL'IMMIGRAZIONE DELLA CGIL DI MODENA

29 Gen 2013

di Fiorella Prodi*MODENA-Si è svolta mercoledì 23 gennaio la Conferenza territoriale sull’immigrazione della CGIL.

La conferenza è stata aperta dalla lettura di tre brevi storie di immigrazione di tre persone che oggi svolgono attività di funzionario sindacale di categoria e di operatore del Centro Lavoratori stranieri Cgil. Come osservano Fiorella Prodi, responsabile delle politiche dell’immigrazione della segretreria provinciale CGIL, e Ciro Spagnulo, del Centro Lavoratori Stranieri “…tre esempi positivi di come, nelle difficoltà che gli immigrati incontrano fuori e dentro il lavoro, intercettano la nostra organizzazione sindacale, ne conoscono la capacità di tutela individuale e collettiva, ne percorrono le strade della rappresentanza fino ad essere coloro che danno tutela e rappresentanza agli altri per la reale fruizione dei diritti del lavoro e di cittadinanza “. Le nuove sfide che la Cgil deve affrontare per essere più inclusiva, più rappresentativa , più capace di rispondere ai bisogni di una società interculturale non possono prescindere dalla propria apertura ai cittadini provenienti da altri paesi, come ha ricordato anche Mirto Bassoli, della Segreteria regionale Emilia-Romagna, nelle sue conclusioni.Mirto Bassoli. Foto Erika Morselli

Negli ultimi 10 anni la popolazione straniera residente nella provincia di Modena si è triplicata, raggiungendo al 31/12/2011 la dimensione di 94359 unità, pari al 13.4 % della popolazione complessiva e, dal punto di vista della composizione di genere, la quota femminile è aumentata fino a raggiungere quella maschile soprattutto per i fenomeni migratori provenienti dalle donne dei paesi est europei che raggiungono il nostro paese per svolgere lavoro familiare e di cura.

Molto elevato è il peso delle fasce d’età fino ai 14 anni, che rappresenta il 21.8% del totale degli stranieri . Nel modenese, un ragazzo su cinque ha cittadinanza straniera.

Circa il 30 % dei nuovi nati è figlio di genitori stranieri. E a fronte di questi dati appare ancora più urgente l’approvazione di una nuova legge che riconosca il diritto di cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri e faciliti l’accesso alla cittadinanza per gli altri soggetti.

Nella nostra provincia è occupato il 21% degli stranieri, pari a 56.211 unità, di cui 21795 donne. Percepiscono salari inferiori ai lavoratori italiani di circa il 23%. Pagano i contributi, pagano le tasse, le sovrattasse, le imposte dirette e indirette ma non hanno diritto al voto. E’ molto di più quello che danno di ciò che fruiscono.

Anche il rapporto con gli uffici preposti alle pratiche utili alla loro permanenza sul territorio è vissuto e raccontato come una odissea … interminabile, pieno di insidie e di paure per giungere, infine, a Itaca, che, nota di colore, in dialetto modenese ( It a ca’ ) significa ” Sei a casa ” .

Il confronto tra i presenti alla conferenza ha evidenziato la necessità di nuove politiche scolastiche, sociali e del lavoro che lungi dal vedere gli immigrati solo come braccia li riconoscano per il loro valore, in primis umano e di persone portatrici di dignità e di diritti.

La conferenza è stata anche l’occasione per dialogare con istituzioni e associazioni del territorio.

Alla tavola rotonda pomeridiana dal titolo “Lavoro, diritti di cittadinanza, partecipazione” hanno partecipato Albano Dugoni portavoce del Forum del Terzo settore, Francesco Ori, assessore provinciale al lavoro, Fabio Pecoraro dirigente Ufficio Immigrazione della Questura di Modena, Roberto Botti responsabile CNA World di Modena e Tania Scacchetti ,segretario Generale CGIL di Modena.

Nei giorni precedenti si è tenuta la presentazione del libro di Yvan Sagnet.

* Segreteria provinciale Cgil di Modena

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