27 Ott 2017 appalti, castelfrigo, corteo, distretto carni modena, filt, flai, sciopero,
Se passa il principio che per operare nella legalità si deve licenziare, vincono le cooperative spurie, i caporali, l’illegalità e spariscono dal mercato le imprese sane, quelle che applicano i contratti e le leggi.
Quanto sta accadendo nella Castelfrigo è ignorato dalla committenza e dalla rappresentanza politica.
L’anno scorso è stata raggiunta un’intesa in Prefettura a Modena che chiudeva una vertenza causata dalla mancata applicazione contrattuale, dall’elusione contributiva e da un sistema vigente negli appalti delle carni dove le cooperative spurie fanno il bello e cattivo tempo.
A più di un anno di distanza viene applicato il contratto nazionale, ma contestualmente viene aperta una procedura per licenziare 75 lavoratori.
Per queste ragioni siamo costretti a scioperare, per difendere un diritto inalienabile: quello del rispetto delle leggi e dei contratti e della dignità di chi lavora.
Il principio che non può esserci un mercato senza regole, dove l’infiltrazione della criminalità organizzata è all’ordine del giorno, dove l’illegalità diventa il regolatore della concorrenza.
Il silenzio “assordante” che accompagna questa vertenza puzza di omertà, di connivenza: inaccettabile per una società che si definisce civile.
Abbiamo deciso di andare fino in fondo: sui tavoli provinciali, regionali e del governo.
Produrremo – lo stiamo già facendo – segnalazioni, denunce, che stanno dimostrando e dimostreranno la veridicità di quanto affermiamo: lo faremo in tutte le sedi, anche a fronte di querele e denunce, come è avvenuto anche in passato.
Ci sono 75 famiglie in ginocchio solo perché hanno alzato la testa e hanno deciso di dire basta!
Siamo con loro nel presidio attivo da nove giorni, nella manifestazione del 30 ottobre a Castelnuovo Rangone.
Vorremmo vedere insieme a noi le istituzioni e la rappresentanza politica: vorremmo che gli operatori del settore iniziassero a fare pulizia e utilizzare appalti in regola con la legislazione e la contrattazione vigente.
Stiamo chiedendo solo legalità, rispetto della dignità di chi lavora e della sicurezza di chi consuma.
Noi ci siamo, voi dove siete?
Antonio Mattioli
Responsabile politiche contrattuali
Segreteria Cgil Emilia Romagna
Bologna, 27 ottobre 2017