RIFORMA CALENDARIO SCOLASTICO, PARLIAMO DI SCUOLA O BABYSITTERAGGIO?

07 Giu 2025 calendario scolastico, flc, istruzione pubblica, scuola,

La revisione del calendario scolastico non può avere come focus la spesa sostenuta dalle famiglie per centri estivi e baby sitter (che comunque andrebbero pagate nello stop invernale) perché non dobbiamo dimenticarci che la legge stabilisce in 200 i giorni effettivi di lezioni e attività didattiche, innalzati a 205 dal calendario scolastico regionale. Non possono essere queste le ragioni per intervenire sulla questione, a meno che si pensi che la scuola debba supplire a responsabilità che sono di altri.

La scuola è soggetto costituzionale, è fatta di professionisti, luogo di apprendimento, crescita personale, sociale e culturale di bambini e bambine, ragazze e ragazzi. Le necessità e le richieste delle famiglie vanno inquadrate nell’individuazione e implementazione di servizi che devono essere affrontate da altri soggetti e non certo dalle istituzioni scolastiche il cui obiettivo deve essere didattico e formativo.

Oggi cominciano le vacanze per gli studenti (la scuola dell’infanzia resta aperta fino al 30 giugno) ma non per il personale che al contrario è impegnato nelle procedure di fine anno: esami di scuola media, esami di maturità, formazione classi prime, che andranno avanti fino a metà luglio, subito dopo cominceranno i lavori per impostare il prossimo anno scolastico. Un avvio che, come stiamo denunciando da tempo, è in salita perché manca il 30% del personale e le operazioni di nomina sono lunghe e farraginose. Il rischio è quello di trovarsi su fronti diversi con obiettivi che non hanno nulla a che vedere con quelli della pubblica istruzione.

La scuola è un soggetto complesso e la discussione (che finora leggiamo solo sui giornali) è purtroppo condizionata da un problema di fondo: non si possono affrontare temi strutturali come questo senza un preventivo confronto con chi la scuola la vive quotidianamente. Se questa è l’ottica, il risultato non potrà che essere fallimentare. Prima vanno affrontati i nodi, le criticità, poi si può parlare anche di revisione del calendario. Come al solito, i problemi si approcciano dalla coda e non dal capo. Così non può funzionare!

Eleonora Verde
Segretaria Generale Flc Cgil Modena

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