RIORGANIZZAZIONI IN SANITA’: LAVORATORI DIMENTICATI, LE AZIENDE DIALOGANO SOLO CON LA POLITICA

23 Ott 2025 ausl, ausl modena, fp, ospedale, riorganizzazione, sanità,

“Ogni giorno la sanità modenese è argomento principe del dibattito sociale e politico e la riorganizzazione dei servizi si gioca ormai solo sulla stampa, a colpi di dichiarazioni da parte dei vertici delle due aziende pubbliche Ausl e Azienda Ospedaliera del territorio e della politica locale”. Con questa riflessione Giulia Casamassima, responsabile della Sanità per la Fp Cgil di Modena, apre lo scenario rispetto a quello che sta succedendo nella sanità pubblica modenese.

Ma cosa sta accadendo davvero negli ospedali del territorio? Gli infermieri e il personale sanitario ogni giorno ricevono richieste di spostamenti, cambi attività, comunicazione di esuberi in alcuni servizi. “Chiusure e ridimensionamenti di attività mai comunicati al personale e alle organizzazioni sindacali” sottolinea Giulia Casamassima.
“Rileviamo una forte fibrillazione politica – spiega la sindacalista – che sta facendo dimenticare alle aziende sanitarie di Modena che nessuna riorganizzazione potrà mai essere affrontata senza il giusto coinvolgimento dei professionisti. Abbiamo a che fare con una politica, tutta, che non riesce a dare risposte coerenti ad una categoria di lavoratori, quelli della sanità, dimenticata da tutti. Avevamo chiesto, proprio alla politica e alle aziende, un intervento volto a cercare di arginare le dimissioni dei professionisti sul territorio, con sostegni veri. Non abbiamo visto ad oggi azioni concrete in tal senso, se non qualche tentativo in solitaria in qualche parte del territorio, come nell’Area Nord, che però non è riuscita a diventare sinergica e concretamente attrattiva”.
“Nessuno ha spiegato ai lavoratori e ai loro rappresentanti – continua la responsabile Sanità Funzione Pubblica Cgil – quali saranno le dinamiche sul personale conseguenti alla riorganizzazione dell’emergenza urgenza, nessuno ha ancora ritenuto opportuno rappresentare i progetti sugli ospedali del territorio e quando e se riapriranno i posti letto chiusi in estate nei territori della provincia. E anche dove le riaperture sono avvenute, come negli ospedali Policlinico e Baggiovara, non c’è stata informazione preventiva. A Vignola sono ancora chiusi 11 posti letto nelle Medicine e nessuno ha comunicato se questa situazione sarà o meno transitoria, a Mirandola il reparto di Osservazione breve intensiva pediatrica (Obi) è stato chiuso per mancanza dei medici senza nessuna comunicazione a infermieri e Oss ed è in corso il trasferimento di alcuni lavoratori senza alcuna comunicazione scritta e, in ultimo, veniamo a conoscenza di una riorganizzazione trasversale tra Azienda Usl e Azienda Ospedaliero Universitaria del servizio di sterilizzazione della provincia che coinvolgerebbe anche aziende private esterne mai comunicata alle organizzazioni sindacali”.
“Mentre nel dialogo con la politica le aziende sanitarie annunciano investimenti – incalza Casamassima – i lavoratori continuano a lavorare in presidi ospedalieri che hanno carenze strutturali estreme e nessuno si pone il problema dei carichi di lavoro di reparti in cui nessuno vuole più lavorare”.
La Fp Cgil chiede rispetto per i lavoratori coinvolti, sottolineando che i professionisti sanitari sul territorio non staranno fermi a guardare ancora a lungo. “E’ ora che qualcuno spieghi ai rappresentanti dei lavoratori nelle trattative – afferma Casamassima – cosa succederà nei prossimi mesi e quali sono i piani complessivi sulla provincia e su ogni distretto. E’ indispensabile il coinvolgimento dei lavoratori perché sono fondamentali per la funzionalità dei servizi, soprattutto in un momento come questo”.
“Cogliamo un clima ogni giorno più caldo. Veniamo a sapere dei cambiamenti in corso sulle attività sanitarie dai giornali e spesso sono i lavoratori a contattarci per spiegarci cosa sta accadendo prima che le aziende lo comunichino ufficialmente. Questo è inaccettabile, per il rispetto dei lavoratori e di chi li rappresenta – conclude la sindacalista – e ci aspettiamo in fretta un cambio di passo. In caso contrario, i lavoratori saranno costretti a mobilitarsi”.

Modena, 23/10/2025

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