25 Nov 2025 molestie, molestie luoghi di lavoro, molestie sessuali, salute sicurezza,
Quando si parla di molestie sessuali sul luogo di lavoro, l’attenzione si concentra, solitamente, sul rapporto binario tra vittima e carnefice. Si tratta di un approccio comprensibile, in quanto chi subisce l’abuso porta il peso psicologico dell’esperienza traumatica e delle eventuali conseguenze sul piano fisico, mentre chi agisce la violenza è il diretto responsabile del danno. È chiaro quindi perché la narrazione pubblica, la ricerca accademica e anche le procedure aziendali si concentrino spesso su questa dicotomia. Tuttavia, limitare il nostro raggio di azione e osservazione a questa prospettiva rischia di oscurare un elemento altrettanto cruciale: il ruolo degli osservatori e, più in generale, del contesto sociale e organizzativo in cui avvengono le molestie. Gli osservatori hanno un impatto significativo sulle conseguenze dell’episodio, in termini sia positivi, attraverso la difesa e il sostegno alla vittima, che negativi, nelle azioni che contribuiscono a consolidare il silenzio o la minimizzazione del comportamento lesivo. In altre parole, la reazione di chi assiste non è un dettaglio secondario: essa è parte integrante del fenomeno e può essere determinante nel definire l’impatto psicologico, emotivo e sociale sulle persone coinvolte. Ignorare questa responsabilità significa ridurre la complessità del problema a un rapporto duale, trascurando l’influenza del contesto sociale e organizzativo sullo sviluppo degli eventi.
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