01 Feb 2011
Modena, 1° febbraio 2011
La consapevolezza dell’infiltrazione malavitosa nella nostra economia è ormai relativamente presente e diffusa nella coscienza e nell’agire delle nostre istituzioni locali, delle associazioni imprenditoriali, dei sindacati e partiti.
Questo è un dato di fatto importantissimo che deve però continuamente ad alimentarsi con passi in avanti, perché la malavita gioca la sua partita ogni giorno – anche in Emilia e a Modena – con i propri investimenti e l’infiltrazione di ingenti risorse e uomini.
Manca però una più efficace regia sul piano dell’autorità di governo nel territorio e sarebbero non più rinviabili alcune misure per accrescere il coordinamento operativo e l’efficacia investigativa delle forze in campo che, pur giocando la stessa partita, portano ancora magliette diverse.
È il momento di scelte possibili e subito. Alcune sono semplici e non costano, anzi producono benefici.
– Il Procuratore Zincani indica una strada maestra: “…è possibile giungere a risultati effettivi coinvolgendo tutti nella lotta contro le infiltrazioni criminali, quindi non solo Polizie, Prefettura, Enti locali, ma anche Confindustria, Associazioni di categoria e Sindacati” .
Risposte positive e disponibilità ci sono state. Ultima in ordine di tempo, quella del Comitato dei professionisti modenesi con la scelta della “Carta etica”.
– Il Sindacato dei lavoratori, in questa sfida, è però essenziale.
Laddove si insediano più o meno gravi fatti di illegalità economica, il sindacato lo vede e lo subisce sulla propria pelle: in quei casi c’è senz’altro un contratto di lavoro non rispettato; c’è più alto rischio di incidenti ed infortuni; c’è lavoro nero ed irregolare; c’è “moderno”caporalato con agenzie di lavoro o coop fasulle; c’è evasione fiscale e contributiva; c’è concorrenza sleale e l’economia sana si ammala.
Tutto questo, il sindacato lo vede e per questo si cerca in ogni modo di tenerlo fuori dai cancelli e dai cantieri.
– La Prefettura, ancora recentemente, sollecita ad alzare la guardia e a concentrare l’attenzione su appalti e aziende a rischio. Dice di aver “attenzionato” settori sensibili quali cave, trasporto di materiali e rifiuti, ma la Provincia – che ha direttamente competenze in materia – dice di non saperne niente!
Apprendiamo che è stato istituito in Prefettura un “tavolo di lavoro”, ma le principali organizzazioni sindacali e la Cassa Edili (che fa un lavoro prezioso in quanto possiede la banca dati di tutte le imprese del settore), non sono state finora coinvolte.
In relazione all’annuncio del Prefetto che sarebbe in fase avanzata la predisposizione di un “protocollo d’intesa” con le stazioni appaltanti pubbliche al fine di prevenire le infiltrazioni, segnaliamo che la recentissima Legge Regionale sulla trasparenza degli appalti opportunamente allarga l’ambito di intervento dagli appalti pubblici ai lavori di carattere privato.
– L’Osservatorio Provinciale sugli appalti pubblici, che da dieci anni compie un ottimo lavoro di monitoraggio e prevenzione, registra ancora l’inspiegabile carenza nell’adesione di importanti settori pubblici locali. Si attende infatti ancora l’adesione da parte di Acer, Università e di numerosi Comuni modenesi.
– A proposito dei Comuni, inoltre, andrebbe rapidamente colmato il ritardo che vede ben sedici (16) Municipi ancora non aderenti al Protocollo con l’Agenzia delle Entrate per la lotta alle evasioni fiscali e patrimoniali; così come sollecitiamo i neo-costituiti Corpi Intercomunali di Polizia Municipale, a costituire sezioni specifiche per i controlli di regolarità nei cantieri.
– A proposito della strana polemica di questi giorni che alimenta dubbi contro il Durc (documento di regolarità contributiva) definito “incubo delle imprese”, alle stesse imprese diciamo che serve un Durc certamente più semplificato nelle procedure, ma anche più esteso e affidabile per superare ciò di cui nessuno parla: tante dichiarazioni Durc sono manipolate e contraffatte.
Ecco alcuni fatti e scelte concrete che possono essere compiuti subito, dando un ulteriore impulso alla battaglia capace di alzare la guardia contro forme di illegalità nell’economia modenese.
Franco Zavatti, Cgil Modena, coordinatore “legalità e sicurezza” Cgil regionale