SCIOPERI ALLA LAG DI SAN CESARIO

14 Feb 2011 mobilitazione, sciopero,

San Cesario s/Panaro, 14  febbraio 2011

Le Lavoratrici ed i Lavoratori della LAG di San Cesario s/Panaro, insieme ai Sindacati Fiom/Cgil e Uilm/Uil, hanno dichiarato un pacchetto di 12 ore di sciopero con blocco delle merci e presidi davanti ai cancelli (via del Lavoro). Le proteste sono partite lo scorso 7 febbraio e proseguite durante la scorsa settimana con un’ora al giorno di sciopero. Proseguiranno anche nei prossimi giorni con modalità decise dalla Rsu.

Motivo della mobilitazione, la decisione dell’azienda di ridurre diritti e salario di produttività ai circa 95 lavoratori.

“A gennaio 2010 – spiegano Simone Selmi Fiom/Cgil e Alberto Zanetti Uilm/Uil – la direzione aziendale unilateralmente decide di non applicare più il contratto aziendale scaduto il 31/12/2009. Questo significa anche non dare più alle lavoratrici e ai lavoratori il servizio mensa interno”. “Sostanzialmente – proseguono i sindacalisti – la Lag con un atto unilaterale e senza comunicarlo né alla RSU né ai Sindacati decide che da gennaio 2010 non ci sarà più il servizio mensa e decide di trattenere la quota a carico dell’azienda sul costo del pasto del mese di gennaio dei lavoratori che hanno continuato ad andare in mensa pensando che un diritto conquistato circa 20 anni fa non potesse essere messo in discussione da chi ha sempre detto che questa non è una azienda, ma una grande famiglia. E invece così non è stato”.

Ricordiamo che solo qualche mese fa, in occasione del salvataggio dei minatori cileni, la LAG di San Cesario aveva diramato un comunicato stampa dove esaltava il salvataggio di quei lavoratori grazie alla tecnologia ed all’innovazione che la stessa produce (le ruote che guidavano la capsula).

A febbraio 2010 le lavoratrici ed i lavoratori hanno dato il via libera ad una piattaforma sul rinnovo del contratto aziendale e da lì è iniziato il braccio di ferro con l’azienda che ha dichiarato più volte di voler chiudere un accordo, ma alle sue condizioni: una netta diminuzione salariale sul premio di risultato, una netta diminuzione del costo del pasto a carico dell’azienda, una diminuzione di tutte quelle condizioni di miglior favore ottenute nella contrattazione passata. Alcuni esempi: la maggiorazione salariale del turno notturno, le ore di permesso sindacale aggiuntive a quelle stabilite dal CCNL, il vestiario, i permessi aggiuntivi al monte ore annuale per visite specialistiche, tutti cancellati.

Dopo un anno di trattativa il 4 febbraio 2011 la LAG ha presentato una proposta ultimativa del premio di risultato e della mensa “che conferma il sospetto che fin dall’inizio abbiamo avuto che la LAG non vuole chiudere nessun contratto integrativo” spiegano Selmi e Zanetti. La proposta, formulata nella sede di Confindustria, vedrebbe un lavoratore nel 2010 portare a casa un PdR pari a 696 Euro lordi per 207 giorni di presenza (inferiore a quello degli anni precedenti) e sostenere una quota parte del costo del pasto per 207 giorni di presenza pari a 724,5 Euro netti.

I lavoratori, che hanno partecipato numerosi ai presidi e agli scioperi dei giorni scorsi, continueranno la lotta perché “sono stanchi della finta trattativa che stanno subendo da 12 mesi, stanchi di una continua volontà da parte della LAG di prenderli in giro, stanchi di sentirsi dire che sono una grande famiglia ed invece il pane viene mangiato soltanto dal padre e per i figli non ci sono neanche le briciole”.

 

 

 

Fiom/Cgil  e Uilm/Uil Castelfranco Emilia 

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