RAPPORTO ILO 2011. CON LA CRISI PIU' DISCRIMINAZIONI SUL LAVORO. TRA I PIU' COLPITI I MIGRANTI

27 Mag 2011

 

RAPPORTO ILO 2011.

CON LA CRISI ECONOMICA GLOBALE

PIÙ DISCRIMINAZIONI SUL LAVORO.

TRA I PIU’ COLPITI I LAVORATORI MIGRANTI

di Mohcine El Arrag

La crisi ha portato ad un aumento dei rischi di discriminazione contro determinate categorie di persone tra cui i lavoratori migranti. Emerge da un nuovo studio dell’Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO), il rapporto Uguaglianza nel lavoro: una sfida continua. Il Direttore Generale dell’ILO, Juan Somavia, ha dichiarato: “Periodi di difficoltà economica costituiscono un terreno fertile per la discriminazione nel lavoro e, più in generale, per le società stesse. Questo si può constatare con l’insorgere di soluzioni populiste il rischio che si corre è che gli importanti risultati ottenuti nel corso dei decenni vengano compromessi”.

Il rapporto “segnala che gli organismi che promuovono l’uguaglianza ricevono un crescente numero di denunce. Ciò dimostra che da un lato la discriminazione nel lavoro sta assumendo forme diverse, e dall’altro lato che la discriminazione per molteplici motivi sta diventando una regola piuttosto che un’eccezione”. Segnala anche che“durante i periodi di recessione economica vi è la tendenza a dare minore priorità alle politiche volte alla lotta contro la discriminazione e alla promozione di una maggiore consapevolezza dei diritti dei lavoratori”.

Secondo il rapporto, nuove forme di discriminazione si affiancano a quelle più antiche. Tra l’altro, in particolare segnala le differenze salariali tra uomini e donne (quest’ultime arrivano a guadagnare fino al 70% in meno); le molestie sessuali, alle quali sono più esposte “le giovani donne, non autonome finanziariamente, single o divorziate, e le lavoratrici migranti” e fra gli uomini “i giovani, gli omosessuali e i membri delle minoranze etniche o razziali”; il razzismo, questione “oggi più che mai prioritaria”; le difficoltà nell’accesso all’impiego eal lavoro e ai ai sistemi di protezione sociale dei lavoratori migranti; le discriminazioni per motivi religiosi; le discriminazioni nell’accesso e sul lavoro che subiscono i disabili.

L’UFFICIO OIL PER L’ITALIA E SAN MARINO

IL COMUNICATO STAMPA

IL RAPPORTO IN FRANCESE

IL RAPPORTO IN INGLESE

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