27 Mag 2011 mobilitazione,
IMMIGRAZIONE: CGIL, NECESSARIA NUOVA POLITICA EUROPEA. PER LA CONFEDERAZIONE BISOGNA “AVERE LA CAPACITÀ E IL CORAGGIO DI RIDISEGNARE L’IMMAGINE DEL PAESE”, PER QUESTO VERRANNO ORGANIZZATE INIZIATIVE PER PROMUOVERE POLITICHE SULL’IMMIGRAZIONE FONDATE SU PRINCIPI DI ACCOGLIENZA E SOLIDARIETÀ
In Italia è necessario un cambio di strategia nelle politiche per l’immigrazione. Un’analisi approfondita sulla normativa Italiana, e più in generale sulle direttive Europee sui migranti, è quanto la CGIL ha ritenuto necessario affrontare il 19 maggio nel seminario ‘Direttive europee sull’immigrazione’. La difficoltà del nostro paese ad affrontare la ‘questione immigrati’ si è resa sempre più evidente con i recenti flussi migratori che hanno portato sulle coste del Sud Italia, in cerca di un futuro per se e per i propri familiari, migliaia di profughi provenienti dal Nord Africa ed in particolare dalla Libia e dalla Tunisia, paesi in cui sono in atto profonde tensioni sociali ed importanti cambiamenti istituzionali e politici.
Una situazione, quella delle politiche per l’immigrazione in Italia, “complessa e sulla quale occorre fare chiarezza”, affinché, ha spiegato Pietro Soldini, responsabile dell’area immigrazione per la CGIL nazionale, nell’introdurre la giornata di dibattito, “la CGIL possa mettere in campo le iniziative di mobilitazione più opportune ed efficaci per far sì che le politiche sull’immigrazione in Italia si fondino su principi di accoglienza e solidarietà”. Per Soldini l’emergenza scattata nel nostro Paese era del tutto “prevedibile e vi erano tutti i presupposti”, sia a causa della posizione geografica dell’Italia sia per i rapporti che essa aveva precedentemente stabilito con la Libia (accordo Italia/Libia), per poter agire con anticipo. Inoltre, ha sottolineato il sindacalista la polemica sollevata dal Governo nei confronti dell’Europa è stata del tutto “irresponsabile”, poiché il nostro paese ha accolto un numero molto minore di immigrati rispetto agli altri, “ma da noi – ha proseguito Soldini – l’arrivo dei profughi fa più scalpore perché essi vengono abbandonati a loro stessi, non ci sono per loro forme di tutela o protezione” e ciò crea situazioni drammatiche e difficili da gestire.
L’Italia deve ratificare le Direttive Europee sull’immigrazione. Per prima cosa il Governo italiano, invece di approfittare dell’emergenza per tentare di trarne consensi politici, dovrebbe, secondo la CGIL, ratificare le direttive Europee in tema di immigrazione, cosa che, come più volte ribadito durante il seminario di oggi, “comporterebbe la revisione di tutta la normativa nazionale”. Nello specifico la Direttiva n.115/2008 sui rimpatri, che metterebbe in discussione le norme italiane sul reato di clandestinità, stabilendo procedure per l’effettuazione dei rimpatri assistiti con la collaborazione degli interessati e dei loro paesi d’origine, predisponendo a tal fine anche risorse finanziarie europee; la Direttiva n.52/2009, che riguarda invece lo sfruttamento dei lavoratori migranti nel lavoro nero e sommerso, il cui recepimento, da parte dell’Italia, dovrà essere al centro delle iniziative promosse dalla CGIL, come ha proposto Vera Lamonica, Segretaria Confederale CGIL nel concludere il seminario.
Sul piano europeo invece un’ulteriore questione è quella della protezione temporanea, Direttiva n.55/2001 che, in Italia, mediante DPCM 5 aprile 2011 prevede il rilascio di un permesso di soggiorno, ai cittadini Nord Africani, per motivi umanitari, con validità di sei mesi. Tale direttiva trova però il suo limite nella rigidità delle scadenze temporali imposte, che danno la possibilità di ottenere il permesso solo a quei migranti arrivati in Italia a partire dal 1° gennaio 2011 e di rimanervi solo fino al 5 aprile 2011, termine già scaduto. A questo proposito la CGIL “avanza con forza” la richiesta all’Europa di far applicare tale direttiva a tutto il territorio europeo, non solo ai paesi del Mediterraneo, mentre al Governo italiano, che dovrebbe avere un atteggiamento “più realistico, più corretto, meno speculativo, si chiede di aprire un tavolo di confronto finalizzato a tale richiesta” anziché perorare, insieme alla Francia, la causa “sbagliata” di sospensione degli accordi di Schengen sulla libera mobilità. Inoltre l’Europa una volta per tutte dovrebbe stabilire una “politica comune sull’immigrazione” basata sul rispetto dei diritti degli immigrati. Sempre su questa linea, l’Europa dovrebbe ratificare la Convenzione dell’ONU sui diritti dei migranti del 1990, che al momento è alla base delle norme internazionali di diritto per l’immigrazione, dei migranti e delle loro famiglie. Infine sempre sul piano europeo è necessario il riconoscimento dello status giuridico ai migranti, che sono in Europa da tempo e sono a tutti gli effetti cittadini europei, “individuando quindi uno spazio di cittadinanza e residenza europea”.
“Il Diritto Europeo è l’orizzonte entro il quale vanno collocate, nel bene e nel male, alcune delle grandi questioni che riguardano l’immigrazione” è quanto affermato da Vera Lamonica, che ha ricordato la decisione del Direttivo Nazionale della CGIL di organizzare in autunno una conferenza come “momento di discussione della CGIL sull’immigrazione”, per mettere a punto le proposte dell’organizzazione. Una iniziativa, ha spiegato la dirigente sindacale, che dovrà assumere il tema della ‘strutturalità’ dell’immigrazione e non dell”emergenza’ e quindi di tutti i temi ad essa legati.
Infine Lamonica ha ricordato l’impegno concreto della CGIL nei confronti degli immigrati a Lampedusa, che ha affermato “noi abbiamo fatto bene” poiché ha spiegato “quella della CGIL a Lampedusa non è stata un’operazione propagandistica, ma ci siamo insediati in maniera stabile sul territorio per stare accanto agli immigrati”. Secondo la dirigente sindacale è proprio da azioni come queste, che si evidenzia il punto centrale delle questioni dell’immigrazione in Italia, ossia l’accoglienza. Tutto ciò, conclude Lamonica fa parte di un obiettivo più ampio: “dobbiamo avere la capacità e il coraggio di ridisegnare l’immagine del paese”.