10 Giu 2011
IL CIELO E’ A NORD
di Nino Lacidogna
Come i loro nonni sono tornati ad emigrare dalle regioni del Mezzogiorno verso il ricco “Nord produttivo”. Come i loro nonni hanno una valigia, non più di cartone ma acquistata in un bazar cinese. A differenza dei loro nonni, però, nella valigia hanno anche anni di studio ed una laurea. Se non due.
I dati presentati dallo studio svolto dalla Banca d’Italia intitolato La mobilità del lavoro in Italia: nuove evidenze sulle dinamiche migratorie (a cura di Sauro Mocetti e Carmelo Porello) descrivono i caratteri assunti dal rinnovato spostamento di popolazione all’interno del nostro Paese. Dopo il boom dei migranti degli anni Sessanta ed il periodo di stasi degli anni Ottanta-Novanta, nell’ultimo quindicennio si è assistito alla ripresa del fenomeno migratorio che sta depauperando le regioni del Sud del suo capitale più importante: quello umano.
I dati sono allarmanti: Calabria e Campania in testa fanno registrare la perdita dell’11% dei giovani laureati, seguite dalle altre regioni del Sud con numeri di poco inferiori. Un ‘dottore’ su 50 decide di lasciare la propria terra di origine e di formazione, solo tra il 2000 e il 2005 sono emigrati oltre 80 mila laureati. Ogni anno si registra uno spostamento complessivo di 150mila unità, numeri al netto di quelli che possiamo definire i nuovi migranti stagionali generati dai contratti a tempo determinato. A centinaia, infatti, partono verso le città del centro nord assunti per periodi di tempo che vanno dall’anno ad un massimo di due anni. E’ il cosiddetto pendolarismo di lungo raggio: gli occupati lavorano in una località lontana da quella di residenza, così lontana da rendere improbabile o difficili rientri frequenti nel breve tempo. Tale situazione rende i nuovi giovani migranti molto differenti dai loro nonni: se questi potevano garantire alle famiglie un supporto economico grazie all’invio delle rimesse, i nipoti sono al contrario sostenuti economicamente dalle famiglie d’origine che li aiutano fino al loro completo inserimento nella nuova realtà lavorativa.
LA MOBILITA’ DEL LAVORO IN ITALIA: NUOVE EVIDENZE SULLE DINAMICHE MIGRATORIE