"GIOVANI IMMIGRATI A SASSUOLO: SCUOLA, LAVORO, SOCIALITÀ", CONFERENZA-DIBATTITO MERCOLEDì 15 GIUGNO

13 Giu 2011

Sassuolo, 13 giugno 2011

 

 

E’ promossa da Cgil Cisl Uil di Sassuolo la conferenza-dibattito di mercoledì prossimo 15 giugno alle ore 18 presso la sala Biasin (via Rocca 22), dal titolo “Giovani immigrati a Sassuolo: scuola, lavoro, socialità” per approfondire il tema delle seconde generazioni dei nuovi cittadini sassolesi e modenesi. Ovvero i tanti ragazzi e ragazze, figli di immigrati, nati in Italia e che si sentono cittadini italiani, che in Italia studiano e lavorano, che qui stanno realizzando il loro progetto di vita.

Quali sono le loro aspettative? Che opportunità offre loro il territorio per quanto riguarda l’istruzione, la formazione, il lavoro? A che tipo di relazioni sociali aspirano e quali sono le occasioni offerte? A distanza di 30 anni dalla prima ondata migratoria nel sassolese, che livello di integrazione è stato raggiunto in particolare rispetto ai giovani?

A Sassuolo il 13,1% della popolazione è immigrato (dato superiore alla media provinciale che è pari al 12% – dati 31.12.2009 Osservatorio demografico della Provincia sull’immigrazione), e a livello provinciale si registra una forte incidenza sul totale dei residenti delle fasce di età più giovani degli immigrati (in particolare le fasce 0-4 anni, 20-24 anni, 25-29 e 30-34 anni).

La forte presenza delle giovani generazioni dei figli di immigrati deve dunque orientare le politiche sociali, di accoglienza e di formazione, evitando però spazi separati e offrendo uguali opportunità a tutti i cittadini.

Purtroppo la legislazione nazionale in tema di immigrazione (Legge Bossi-Fini) considera i nuovi cittadini solo come forza lavoro ancorando la loro presenza sul territorio al rapporto di studio o al contratto di lavoro, limitando nei fatti l’esercizio dei tanti diritti costituzionali primo fra tutti il diritto di voto.

La situazione di crisi economica amplifica e peggiora le condizioni di vita dei cittadini immigrati che perdendo il lavoro e non trovandone un altro entro 6 mesi, perdono anche il permesso di soggiorno, anche se sono sul territorio da decenni.

Di questi temi sono chiamati a discutere diversi interlocutori nel pomeriggio di mercoledì 15 giugno.

L’iniziativa si apre alle ore 18. Presiede Fiorella Prodi della segreteria Cgil Modena, Francesco Cancilla coordinatore Cgil Sassuolo tiene la relazione introduttiva, a seguire gli interventi di Gian Luigi Giacobazzi dirigente scolastico 2° Circolo Didattico Sassuolo, Luca Caselli sindaco di Sassuolo, Francesco Ori assessore provinciale al Lavoro. Conclusioni di Pasquale Coscia della segreteria provinciale Cisl.

Alle 19.30 aperitivo per tutti gli intervenuti.

L’iniziativa continua alle ore 20 con la proiezione del video reportage6 domande sulla vita, l’amore, la morte e il mistero di Dio” a cura di Elena Bellei con la collaborazione dell’artista Fabio Bonetti e il fotografo Mauro Terzi, realizzato dal Centro Stranieri del Comune di Modena. La proiezione sarà anticipata da letture dell’attore Francesco Rossetti con accompagnamento musicale del clarinettista Claudio Ubertosi.

Trenta ore di girato (selezionato e ridotto a una quarantina di minuti) che ha visto succedersi davanti ad una camera fissa donne e uomini, italiani e stranieri, (Marocco, Polonia, Germania, Ukraina, Martinica, Albania, Filippine, Etipia, Senegal, Nigeria, Iraq, ex Urss) a raccontare frammenti di vita attraverso sentimenti universali: la memoria, il rimpianto, l’amore, Dio, la morte, la speranza.

“6 domande sulla vita”, secondo gli autori, rappresenta il tentativo di rintracciare, nelle differenze culturali il filo rosso dei sentimenti che accomuna gli esseri umani, cogliendo somiglianze e comuni interessi, presupposto per una  reale convivenza. Come dire: se il tema dell’ immigrazione e della appartenenza religiosa produce  il più delle volte contrasti e separatezze,  tentare di fare  affiorare  l’universalità dei sentimenti umani offre un nuovo punto di vista e apre a nuove sfide.

Punti di vista, ambizioni, speranze, o semplicemente ricordi e aneddoti di vita restituiscono l’immagine di una comunità in cambiamento, i cui tratti  comuni, quelli che più uniscono e mettono in relazione  persone ed esperienze, si rivelano forse il punto di partenza per la costruzione di una nuova comunità.

“Con 6 domande sulla vita – spiega Elena Bellei – abbiamo voluto raccontare ciò che di più comune alberga nel cuore degli umani. Ciò che, tra indiscutibili differenze di natura e cultura, rende più simili le nostre biografie. In fin dei conti siamo tutti venuti al mondo attraverso la porta stretta di una madre, abbiamo avuto un’infanzia e, forse, almeno una volta nella vita ci siamo interrogati, credenti e non credenti, sul mistero di Dio o sul senso stesso del nostro essere al mondo. Non è questa comune condizione l’ antidoto naturale alla distanza tra culture e alla forzatura di chi la predica?”.

Hanno risposto alle domande 25 volontari modenesi, di nascita o acquisiti: Alina, Flo, Samba, Almut, Samuel, Barbara e tanti altri, per un totale di trenta ore di girato, ridotte infine a 45 minuti. Ognuno ha risposto per sé, non in rappresentanza di una famiglia, un’etnia, una comunità o una chiesa. Non una testimonianza in nome e per conto di qualcosa o qualcuno, ma una sorta di monologo interiore, ora divertito, ora commosso, e certamente autentico.

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