LA COMMISSIONE UE ACCELLERA SUL SISTEMA COMUNE DI ASILO

16 Giu 2011

 

LA COMMISSIONE UE ACCELLERA SUL SISTEMA COMUNE DI ASILO

La Commissione europea accellera per il completamento del sistema comune europeo di asilo, previsto per il 2012. Agli inizi di giugno ha presentato una serie di modifiche alle cosiddette Direttive “accoglienza” e “procedure” che introducono norme più flessibili, eque ed efficaci per il bene degli Stati membri e di quanti chiedono protezione internazionale. La Commissione aveva già presentato proposte di modifica della direttiva “accoglienza” (IP/08/1875) e della direttiva “procedure” (IP/09/1552), rispettivamente nel dicembre 2008 e nell’ottobre 2009. Le proposte attuali riflettono i progressi conseguiti nei negoziati con i vari partner e sono state presentate al Consiglio Giustizia e Affari Interni del 9 giugno e saranno discusse nel prossimo semestre di Presidenza polacca per arrivare a conclusione entro l’inizio del 2012. Le proposte sono il risultato di lunghi negoziati tra Parlamento e Consiglio e di recenti consultazioni con le associazioni di rifugiati e con l’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu (UNHCR).

La realizzazione di una vera e propria politica comune di immigrazione e asilo è una priorità nell’agenda della Commissaria Cecilia Malmström, responsabile per la Giustizia e gli Affari interni, che ha dichiarato: “Oggi il trattamento e le garanzie di cui godono i richiedenti asilo variano notevolmente da uno Stato membro all’altro, proprio come sono radicalmente diverse le possibilità di ottenere protezione a seconda dello Stato membro che esamina la domanda di asilo. Così non si può continuare. Urgono procedure d’asilo efficaci ed eque e condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo adeguate e comparabili in tutta l’Unione. Allo stesso tempo è necessario che le norme che conveniamo a livello europeo siano semplici, chiare e efficaci in termini di costi.”

In particolare, le proposte di modifica alla direttiva “procedure” sono intese a semplificare e chiarire le norme in modo da:

-semplificarne l’attuazione per gli Stati membri, specie quando si trovano a dover trattare in contemporanea un numero ingente di domande di asilo. Sono state riviste le norme che disciplinano l’accesso alla procedura di asilo, lo svolgimento dei colloqui personali e la durata massima delle procedure (obiettivo centrale della proposta resta il termine generale di sei mesi per concludere le procedure di primo grado);

-contrastare meglio i potenziali abusi. Nuove disposizioni permettono agli Stati membri di accelerare le procedure e esaminare alla frontiera le domande chiaramente poco convincenti o presentate da richiedenti che costituiscono un pericolo per la sicurezza nazionale o l’ordine pubblico;

-migliorare la qualità del processo decisionale in primo grado aggiungendo accorgimenti pratici che aiutino il richiedente a capire la procedura o predisponendo un’adeguata formazione del personale che esamina le domande e prende le dovute decisioni;

-garantire l’accesso alla protezione. Sono chiarite le fasi iniziali della procedura, a beneficio delle guardie di frontiera, dei poliziotti e altre autorità che per primi entrano in contatto con chi chiede protezione;

-gestire le domande reiterate. La proposta modificata chiarisce le norme che regolano la possibilità per il richiedente asilo di reiterare la domanda nell’ipotesi che sia cambiata la sua situazione, nell’intento anche di prevenire eventuali abusi;

-migliorare la coerenza con altri strumenti dell’acquis dell’Unione in materia di asilo, come l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo. La proposta riserva per l’appunto all’Ufficio un ruolo più concreto nelle disposizioni relative alla formazione e all’accesso alla procedura.

Le modifiche che riguardano la cosiddetta direttiva “accoglienza” introducono maggiore chiarezza e flessibilità di modo da:

-semplificarne l’attuazione per gli Stati membri che, disponendo di un margine di manovra più ampio per realizzare le misure previste, vedranno ridursi gli oneri finanziari e amministrativi.

-disporre norme chiare che limitino rigorosamente la possibilità di trattenere i richiedenti asilo. La nuova proposta mantiene elevate le norme sul trattamento, specie con riguardo al trattenimento; il diritto di libera circolazione può essere soggetto a restrizioni solo se necessarie e proporzionate e giustificate da motivazioni chiari, comuni e esaurienti;

-garantire un livello di vita dignitoso, specie con misure nazionali dirette a individuare le particolari esigenze delle persone vulnerabili, come i minori e le vittime di tortura, o con un sostegno materiale di livello adeguato per i richiedenti asilo;

-favorire l’indipendenza economica dei richiedenti asilo. L’obiettivo è agevolarne l’accesso al mercato del lavoro riconoscendo agli Stati membri una certa flessibilità durante l’esame della domanda in primo grado o se devono far fronte a un numero elevato di domande simultaneamente.

COMUNICATO STAMPA COMMISSIONE EUROPEA

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