SIDERPRESS SPILAMBERTO, SI FRAMMENTA L’AZIENDA E SI RIDUCONO I DIRITTI PER I LAVORATORI

28 Lug 2011

Spilamberto, 28 luglio 2011

Si è svolto ieri l’incontro tra Fiom, Rsu e direzione aziendale della Siderpress di Spilamberto, storica azienda metalmeccanica presente sul territorio dagli Anni Cinquanta, in merito alla decisione aziendale di cedere al 1° settembre il reparto lamiere.

L’affitto di ramo d’azienda ad una nuova società, il cui amministratore sarà un attuale impiegato commerciale, prevederebbe il passaggio di 14 dei 36 addetti attualmente impiegati in Sidepress.

“Fiom e Rsu hanno espresso grande preoccupazione – afferma Marcello Rosvich della Fiom/Cgil – per la decisione assunta dalla direzione aziendale. L’operazione infatti, da un lato, non dà alcuna garanzia di mantenimento dei diritti per i lavoratori che passano nella nuova società. Vengono meno cassa integrazione straordinaria, mobilità, riconoscimento dell’art.18 in caso di ingiusto licenziamento, ecc… in quanto la nuova azienda avrà meno di 15 dipendenti”.

“Inoltre, non dà garanzie di prospettive industriali per coloro che rimangono in Siderpress in quanto non c’è stato presentato un piano industriale per il rilancio del settore betonaggio, in un momento di forte crisi per l’edilizia”.

“Ci preoccupa la scelta – continua il sindacalista della Fiom/Cgil – di cedere in affitto il ramo di azienda storico, quello sicuramente più produttivo, che crea valore aggiunto all’impresa rappresentando il 50% del fatturato, quello che non ha visto negli ultimi 2 anni un giorno di cassa integrazione”.

La Siderpress ha conosciuto fasi di crisi legati alla congiuntura economica degli ultimi 3 anni e ha subito anche gli effetti del fallimento societario della Ocl di Mirandola azienda del gruppo avvenuto nell’estate del 2010.

Lunedì 1° agosto si terrà l’assemblea fra i lavoratori per illustrare la situazione e decidere quali azioni mettere in campo a difesa dei diritti dei lavoratori.

Fiom e Rsu coinvolgeranno anche le istituzioni locali per trovare soluzioni che evitino un ulteriore impoverimento del tessuto produttivo spilambertese con il ridimensionamento di un’azienda storica.

 

 

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