28 Set 2011
NOVI DI MODENA E’ IL PRIMO PAESE IN CUI I NATI DA STRANIERI SUPERANO QUELLI DA ITALIANI
GHIZZONI, PD: SONO I NUOVI ITALIANI. E SONO GARANZIA DI FUTURO
Ultimo avamposto emiliano-romagnolo prima della Lombardia, quasi 11.500 abitanti, il Comune di Novi di Modena è il primo paese italiano in cui le nascite di bambini figli di stranieri superano quelle dei figli italiani, attestandosi sul 51,4% del totale. Lo dice uno studio della Fondazione Leone Moressa, del quale parliamo in altra parte del sito, che ha analizzato gli ultimi dati sulla popolazione residente straniera al 1 gennaio 2011, prendendo come oggetto di studio i comuni italiani con più di 10mila abitanti. A livello locale la notizia ha scatenato le solite polemiche di Pdl e Lega, forze di opposizione, sull’eccessiva presenza degli stranieri, sono il 18% dei residenti, condite con i soliti dati fasulli, puntualmente smentiti, sui servizi che li vedrebbero utenti privilegiati. Per fortuna non mancano commenti di segno diverso, tra i quali segnaliamo quello di Manuela Ghizzoni, carpigiana, deputata del Pd, che scrive: «Questo è un dato che rivela molte più criticità di quanto non appaia, e fa emergere al tempo stesso molte più contraddizioni di quanto una lettura superficiale consenta. Nessuno può negare che l’immigrazione sia un fenomeno complesso e l’integrazione sia un processo faticoso e spesso denso di problemi. Altresì credo che non ci si possa sottrarre ad una lettura dei flussi migratori sulle comunità locali che riguarda sia il nostro presente che il nostro futuro. Ad esempio, ritengo che la notizia che merita la prima pagina non sia tanto il superamento del numero dei nati da genitori extracomunitari rispetto a quelli nati da genitori italiani, quanto l’inverso, ovvero che a Novi la natalità delle famiglie italiane è più bassa. Non è un esercizio retorico: se leggiamo la notizia al contrario, riusciamo a comprenderne gli aspetti positivi. Di fronte al calo della natalità della società italiana, che rischia di compromettere l’equilibrio tra le generazioni e il futuro della nostra società, il contributo dato dalle famiglie immigrate è fondamentale per mantenere un saldo positivo. Una società che invecchia è una società dove forse la coesione sociale è più facile da mantenere, ma è una società che purtroppo non avrà futuro. Un esempio concreto: è la presenza di bambini e giovani di origine straniera a consentire che alcuni servizi fondamentali per la comunità rimangano a Novi (penso in primo luogo all’Istituto comprensivo, ma il discorso si può allargare ad una miriade di servizi che consentono di tenere viva una comunità). Un secondo aspetto è relativo a come la notizia è stata tradotta dai media: il primo comune dove i nati stranieri superano gli italiani. Anche questo è un modo miope di leggere quel dato, perché quei bambini, lo si voglia o no, non saranno bambini stranieri, ma bambini che cresceranno in un Paese diverso da quello dei genitori, impareranno la lingua italiana, frequenteranno bambini italiani (e per promuovere l’integrazione si deve lavorare in questa direzione), studieranno e lavoreranno in Italia e saranno di fatto (e io penso che lo debbano essere anche de jure) gli italiani del futuro. Che ci piaccia o no, il futuro ci appartiene nella misura in cui non ci ripieghiamo sul passato e governiamo il cambiamento. Ecco cosa ci dice quella prima pagina su Novi».
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