14 Mar 2012
Sono soprattutto i giovani che nununciano gli atti di razzismo, soprattutto quelli con titolo di studio medio-superiore, e nel 30,9% dei casi hanno nazionalità italiana.
Lo si legge nella Relazione annuale 2012 inviata al Parlamento dall’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali.
I due ambiti che registrano più discriminazioni sono la casa e il lavoro.
Rispettoalla casa, le condotte discriminatorie si verificano soprattutto tra condomini e vicini (più del 50%) e nelle condizioni di affitto (quasi il 30%). Sotto accusa sono in particolare le agenzie immobiliari, che in alcuni casi si danno regolamenti interni per evitare che determinate tipologie di alloggi vadano a stranieri con il rischio di vederne calare il valore.
Rispetto al lavoro, le discriminazioni riguardano soprattutto l’accesso: il 73%.