QUANDO SEICENTO LAVORATORI NON HANNO ABBASTANZA VOCE !!!

09 Feb 2009 sciopero,

Modena, 9 febbraio 2009

 

 

 

E’ sempre motivo di ammirazione constatare come il segretario della UIL di Modena Luigi Tollari riesca a conquistare le pagine dell’informazione locale, come è stato sabato 7 febbraio. Chapeaux.

Dispiace viceversa che sui giornali locali non abbia trovato la dovuta attenzione la “notizia” che 600 delegati e attivisti della CGIL di Modena venerdì 6 febbraio per tutta la giornata hanno discusso e dibattuto al cinema Raffaello, alla presenza del loro segretario nazionale Susanna Camusso, sulla crisi, il modello contrattuale e le difficoltà che attraversano l’economia e le famiglie dei lavoratori modenesi.

Certo si fa fatica a comprendere come un sindacato come la CGIL di Modena che organizza oltre 127.000 lavoratori e pensionati modenesi non trovi spazio nelle pagine dell’informazione locale mentre ne trovi una dichiarazione di quattro battute.

Battute di difficile comprensione se fatte da un dirigente sindacale come ad esempio quella che definisce uno sciopero “politico” inutile se fatto per contrastare la crisi come quello del 4 di aprile.

A parte che basterebbe prendere il calendario e constatare che il 4 aprile è sabato e non è previsto uno sciopero, ma una grande manifestazione a Roma.

E’ vero invece che lo sciopero lo faranno i lavoratori metalmeccanici e i lavoratori del pubblico impiego il 13 febbraio contro l’accordo separato, per difendere il contratto nazionale e la democrazia nei luoghi di lavoro. Mentre altre 4 ore di sciopero saranno effettuate anche dalle categorie degli altri settori nelle prossime settimane.

Non mi paiono iniziative particolarmente fuori dal mondo per un sindacato, anzi sono esattamente le stesse azioni che hanno messo in campo i sindacati Greci, quelli della Gran Bretagna, della Francia e della Germania , giusto per stare in Europa.

Sono cioè le azioni che ci aspetta dal sindacato, soprattutto in tempo di crisi, un sindacato che non abbassa la testa, dà dignità ai lavoratori, non li lascia soli, mette in campo la sua forza per rivendicare maggiori tutele, maggiori diritti, maggiore reddito.

L’esatto contrario di quello che la UIL e  la CISL hanno fatto con la sottoscrizione dell’accordo separato sulle regole del modello contrattuale il 22 gennaio.

Sui contenuti dell’accordo avremo modo di tornare nelle prossime settimane (compresa la verifica se l’accordo del 22 gennaio restituisca dignità e orgoglio ai salari …) visto che la CGIL ha deciso di promuovere centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro e tra i pensionati per spiegare perché l’accordo del 22 gennaio è sbagliato, dannoso e anche pericoloso e per questo non lo ha sottoscritto.

Lo diremo a tutti i lavoratori e chiederemo ai nostri iscritti, agli iscritti della UIL, agli iscritti della CISL e ai non iscritti, di pronunciarsi visto che le conseguenze di quello che CISL e UIL hanno firmato si ripercuoterà anche su di loro.

Per quello che riguarda il pronunciamento del responsabile del lavoro del PD di Modena che ha chiesto che siano i lavoratori a pronunciarsi esprimo la mia soddisfazione, ma allo stesso tempo resta il rammarico che a dirlo siano singoli rappresentanti di quel partito e non invece, come a me parrebbe giusto e normale, l’insieme del PD e tutte le altre forze politiche.

Ecco forse, con l’aria che tira in Italia in questo momento è questa la notizia, c’è ancora chi chiede di votare, chiede più democrazia, chiede rispetto e la CGIL di Modena questa esigenza la vuole rappresentare.  

 

 

Vanni Ficcarelli, segretario confederale CGIL Modena

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