24 Ott 2012
REGOLARIZZAZIONE: UN’OCCASIONE MANCATA
La regolarizzazione è stata un’occasione mancata. Le domande inviate sono state 134.576, nemmeno la metà di quelle dell’emersione del 2009, che, peraltro, riguardava solo il lavoro domestico. Evidentemente l’irregolarità non è così diffusa come si pensa, ha detto il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, dimenticando le 380 mila domande non accolte del decreto flussi 2010, tanto per citare un dato. Il fallimento era già scritto negli impossibili requisiti richiesti. In particolare, la Cgil aveva ripetutamente segnalato come assurda la norma che obbligava i “clandestini” a dimostrare la propria presenza in Italia con documenti provenienti da organismi pubblici, assurdità mitigata solo negli ultimi giorni da un parere tardivo dell’Avvocatura di Stato. E ripetutamente aveva segnalato che anche gli elevati costi richiesti avrebbero fatto da deterrente. Non a caso l’accesso alla procedura è avvenuto soprattutto tramite il meno oneroso lavoro domestico, che ha riguardato la quasi totalità delle richieste inviate: 115.969 contro 18.607. Migliaia di persone dovranno attendere una nuova possibilità di lavorare e vivere regolarmente nel nostro Paese, dal momento che il Governo non ha voluto/potuto percorrere fino in fondo la strada del “ravvedimento operoso” per non insispettire parte della sua strana maggioranza, come è già avvenuto in altre occasioni, ad esempio in tema di riforma della cittadinanza.
REGOLARIZZAZIONE. I DATI DEFINITIVI CONFRONTATI CON EMERSIONE 2009: DATI DEFINITIVI CON RAFFRONTO