29 Ott 2012
MODENA. CIE: RILASCIATO PER L’IMPEGNO DELLA RETE PRIMO MARZO
MODENA. No, non è compatibile la malattia psichiatrica con la detenzione in un Cie, e alla fine hanno dovuto rilasciare e trasferire in un ospedale di Modena un giovane africano subsahariano, che la Prefettura definisce sedicente camerunense. Il ravvedimento, però, non è avvenuto volontariamente. Perché si realizzasse è stato necessario l’impegno caparbio della rete Primo Marzo, che segnala altri casi.
Attualmente il CIE di Modena è gestito dal Consorzio L’Oasi, ma la Prefettura precisa che la firma del contratto “non ha ancora avuto luogo in quanto sono in corso ulteriori accertamenti istruttori” e spiega che
“l’Oasi è al momento temporaneamente incaricata della ‘esecuzione anticipata”del contratto… in quanto, secondo le clausole contrattuali, non sarebbe stato possibile prorogare ulteriormente la gestione da parte della “Confraternita della Misericordia” e si sarebbe dovuto procedere alla temporanea chiusura del Centro”. La necessità di ulteriori accertamenti istruttori è stata determinata anche dalla serrata indagine giornalistica sul consorzio che il quotidiano l’Avvenire ha svolto nelle settimane scorse.
http://www.corriereimmigrazione.it/ci/2012/10/autentica-follia/
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/cie-ombre-sugli-appalti.aspx
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/cie-modena-mai-firmato-con-il-nuovo-gestore.aspx
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/il-caso-appalti-nel-cie.aspx
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/cie-ora-inchiesta-a-trapani.aspx