01 Dic 2012 flai,
Modena, 1° dicembre 2012
Un’altra eccellenza emiliana è a rischio occupazione.
“Inseme”, società leader in Italia nella produzione di seme bovino e suino congelato, nata agli inizi del 2011 dalla fusione di “Semenitaly” di Modena e “Elpzoo” di Zorlesco (Lodi), ha annunciato una ristrutturazione con ridimensionamento del sito modenese.
Il polo emiliano di “Inseme” occupa personale altamente specializzato distribuito tra il Centro di Fecondazione Artificiale di Modena con 24 dipendenti (sito in strada Cadiane) e altre due strutture nel reggiano a Bibbiano e Mancasale con altri 8 dipendenti.
L’azienda è stata la prima in Italia a immettere sul mercato il seme già differenziato sessualmente e dispone di “tori campione” con una genetica collocata ai primi posti della classifica nazionale Anafi.
La prima fusione societaria del 2011 è stata premiata da successivi miglioramenti economici, tuttavia la recente scelta di “Inseme” (i cui azionisti sono l’Associazione Italiana Allevatori e la Fondazione Cariplo) di acquisire all’inizio di novembre 2012 un Centro di Fecondazione Artificiale in difficoltà economiche, il Consorzio per l’Incremento Zootecnico (31 dipendenti in provincia di Pisa, controllato dalla stessa Associazione Italiana Allevatori), sta rendendo insostenibile l’attuale assetto emiliano.
Il piano di riorganizzazione, presentato a Roma nei giorni scorsi dagli amministratori di “Inseme” alle Organizzazioni Sindacali, prevede la chiusura delle stalle dei tori su Modena, e di conseguenza i laboratori le cui attività sono strettamente connesse alle stalle. A Modena rimarrebbe il centro amministrativo-commerciale dell’azienda, parte sicuramente importante, ma lontana dalle produzioni che avverrebbero in provincia di Lodi e di Pisa.
Dubbi nel medio termine rimangono anche sulla sostenibilità dell’area suini. Ridimensionamenti simili sono previsti sulle altre province.
La ristrutturazione prevista di “Inseme” e il conseguente impatto occupazionale sono ad oggi inaccettabili.
Per questi motivi i lavoratori dell’azienda sono in stato di agitazione e con il sindacato Flai/Cgil sono impegnati in una vertenza che riporti al centro della trattativa il confronto sul piano di riorganizzazione per arrivare a una soluzione condivisa.
Marco Bottura Flai/Cgil Modena