LETTERA APERTA DEL SINDACATO FP/CGIL AL MINISTRO DELL’INTERNO CANCELLIERI SULLA VERTENZA CIE

23 Gen 2013

Modena, 23 gennaio 2013

Egregio Ministro dell’Interno,

scrivo questa lettera, approfittando della Sua presenza di questi giorni nella nostra città, per porre alla Sua attenzione la vicenda relativa alla gestione del Centro di Identificazione ed Espulsione (Cie) di Modena.

Nella scorsa primavera il Ministero da Lei governato ha assegnato la gestione del Cie ad una cifra talmente bassa da non  garantire nemmeno il costo del lavoro, figuriamoci  tutte le altre incombenze che la gestione di una simile struttura comporta.

Da subito la Cgil di Modena ha chiesto una base d’asta diversa, più equa e senza prevedere il meccanismo del “massimo ribasso”. Inutilmente. Andata deserta la gara pubblica a 30 euro al giorno, la gestione infine è stata assegnata al Consorzio L’Oasi di Siracusa tramite trattativa privata  addirittura a 29 euro al giorno per “ospite”.

Avevamo previsto che ci sarebbero stati forti problemi, a partire dalla garanzia dei più elementari diritti dei lavoratori che rappresentiamo. E, onestamente, non è stato difficile essere buoni profeti.

I contratti individuali sono arrivati dopo due mesi. La forte riduzione del personale porta ad un’organizzazione del lavoro difficoltosa; e l’elenco potrebbe continuare…

Ma oggi vorrei soffermarmi sugli stipendi: il Consorzio l’Oasi gestisce il Cie di Modena da luglio 2012, e da allora solamente in un’occasione lo stipendio è stato versato regolarmente. Ad oggi sono ben 3 (su 6) le mensilità di cui i lavoratori attendono il pagamento.

Il Consorzio l’Oasi sostiene di non avere accesso al credito, e sostiene inoltre che il Suo Ministero non provvede a pagare quanto pattuito.

Riassumendo: la cifra prevista è assolutamente insufficiente, e nemmeno viene pagata; l’azienda assegnataria non ha la benché minima affidabilità finanziaria; chi ci rimette sono i lavoratori ed il servizio per gli “ospiti” (se così li possiamo definire) della struttura.

Non intendo qui lanciarmi in un pur utile ragionamento sull’opportunità di esistenza dei Cie. Penso però di poter affermare che finché esistono debbano funzionare nel rispetto delle regole.

Egregio Ministro, trovo veramente paradossale che sia proprio lo Stato, che le regole deve farle rispettare, il primo a non garantirle. E non le garantisce a 25 lavoratori che tutti i giorni, compreso festivi e notturni, svolgono regolarmente il proprio dovere garantendo, loro sì, un servizio dello Stato. E parliamo di stipendi attorno ai 1.000 euro al mese.

Come si pensa che queste famiglie possano sopravvivere?

Nella nostra provincia non solo ci sono decine di migliaia di lavoratori che non hanno lavoro. Ora ci sono anche quelli che il lavoro ce l’hanno, ma non sono retribuiti. E non si tratta di calo di commesse, né di crisi globale: siamo davanti alla massima istituzione italiana che stabilisce somme non congrue, sceglie soggetti inaffidabili e non tutela i lavoratori che svolgono le funzioni statali (peraltro in un istituto di particolare delicatezza).

Egregio Ministro, allora mi permetto di chiederLe: è questa la linea del Suo Governo? E’ questa la linea di un Governo che sostiene di avere salvato l’Italia, ma pare non essere sufficientemente interessato a salvare anche gli italiani?

Io spero proprio di no. E per questo spero che nei prossimi giorni quei lavoratori vengano retribuiti, quelle famiglie possano tornare a respirare, il contratto con quella impresa venga revocato (per evidenti gravissime inadempienze) e venga quindi bandito un nuovo appalto rispettoso di quelle regole che lo Stato chiede ai propri cittadini di rispettare, e quindi deve essere il primo a dare il giusto esempio.

Ed è per queste motivazioni che i lavoratori del Cie sciopereranno venerdì 25, manifestando davanti alla Prefettura, garantendo comunque il funzionamento della struttura (nel rispetto di una Legge dello Stato). E continueranno a protestare per quanto è loro sacrosanto diritto: lo debbono alle proprie famiglie, a loro stessi, alla loro dignità di lavoratori, di cittadini di una Repubblica fondata sul lavoro.

Marco Bonaccini, segretario generale sindacato FP/Cgil Modena

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