CASA PROTETTA S.GIOVANNI BOSCO, IL MISTERO DELLE ORE DI LAVORO SCOMPARSE !!

12 Feb 2013

Modena, 12 febbraio 2013

A fine 2012 i servizi di ristorazione e pulimento della casa residenza-centro diurno per anziani San Giovanni Bosco di Modena sono stati assegnati, dalla Fondazione Pia Casa Sant’Anna e Santa Luigia che gestisce la struttura, a 2 nuove Aziende: Dussmann Service per il pulimento e La Ghirlandina per la ristorazione. Queste due imprese sono subentrate attraverso un cambio d’appalto, a Manutencoop FM Spa e Cir Food, precedenti affidatari.

Non si è trattato di appalto a evidenza pubblica, perché il centro per anziani è ora assegnato ad un gestore privato, la Fondazione appunto.

La direzione del San Giovanni Bosco afferma che nulla è cambiato nel servizio, ma in un battito d’ali è sparito circa il 40% delle ore lavorative di pulimento e ristorazione.

Le 11 lavoratrici che fino al dicembre scorso si sono occupate di produrre i pasti, distribuirli, pulire e igienizzare la struttura ogni giorno, quasi tutte già part-time, si sono viste ridurre o dimezzare l’orario di lavoro, per un salario che, se già prima rendeva quasi impossibile arrivare a fine mese, ora è al di sotto di ogni limite di sopravvivenza.

Il San Giovanni Bosco a partire dallo scorso anno non è più gestito dal Comune di Modena, ma da privati, la Fondazione Pia Casa Sant’Anna e Santa Luigia, che verbalmente dichiara di non aver modificato il servizio, ciononostante le ore di servizio richieste ai lavoratori risultano drasticamente ridotte.

“Consapevoli che il benessere degli ospiti della struttura dipende anche dalla pulizia e dall’alimentazione – spiegano i sindacalisti della Filcams/Cgil – abbiamo ritenuto opportuno segnalare con una lettera quanto sta accadendo all’assessorato competente. Purtroppo, né la condizione delle lavoratrici, né il benessere delle persone ricoverate nella struttura sono stati argomenti sufficientemente rilevanti da meritare una risposta”.

Domani si terrà un nuovo incontro presso la Direzione territoriale del Lavoro richiesto dal sindacato con tutte le Aziende interessate, uscenti e subentranti, e il committente, “e auspichiamo – aggiungono i sindacalisti – che in quell’occasione prevalga il realismo. Non è possibile che oggi il servizio sia garantito solo dalla buona volontà delle lavoratrici, sottoposte a ritmi di lavoro esasperati, nel tentativo di garantire le stesse prestazioni di prima con molte meno ore lavorate”.

Filcams/Cgil Modena

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