21 Giu 2013 sisma, sisma 2012,
Modena, 21 giugno 2013
Presentato oggi in conferenza stampa il sesto Osservatorio della Cgil su Economia e Lavoro (OEL) in provincia di Modena relativamente all’anno 2012, realizzato dall’istituto di ricerca Ires Emilia-Romagna.
L’Osservatorio è un originale strumento statistico e di analisi socio-economica che offre una lettura integrata delle principali fonti statistiche e banche dati disponibili relativamente all’anno 2012 (banche dati sindacali e di Istat, Banca d’Italia, Ministero del Lavoro, Inps, Inail, Provincia di Modena, Camera di Commercio Modena e Unioncamere regionale, Regione Emilia-Romagna, Eber, Movimprese, ecc…).
La Cgil lo utilizza come strumento di lettura e interpretazione dei fenomeni economico-sociali della nostra provincia: condizione dei lavoratori, qualità del lavoro, mutamenti demografici, sostenibilità rispetto ai servizi e alla qualità del vivere.
L’Osservatorio cerca di leggere il presente portando a sistema una consistente quantità di informazioni, proponendosi di leggere ed evidenziare le principali traiettorie sulle quali si è mosso o si sta muovendo il sistema economico modenese.
Diverse le tematiche affrontate, a cominciare da quanto le dinamiche dell’economia sono autonome o condizionate dagli eventi del terremoto. L’economia modenese è da diversi anni in fase di trasformazione per l’impatto della crisi e per la competizione globale: a che punto è la trasformazione dell’economia e quali performance sta conseguendo? Il lavoro e l’occupazione, in tutto questo processo, che andamento hanno e che caratteristiche stanno assumendo?
L’economia modenese ha avuto nel 2012 un andamento incerto con settori di punta (autoveicoli, alimentare) e settori in difficoltà (commercio e tessile-abbigliamento).
In modo prudenziale si può stimare che il sisma abbia portato alla distruzione definitiva di circa 950 posti di lavoro nelle aree più colpite e sono complessivamente 1.922 i posti di lavoro persi sull’interno territorio provinciale solo a fine 2012.
Nel 2012 e nei primi tre mesi del 2013 l’economia è ancora in sofferenza per un ridotto dinamismo della capacità di esportazione, che cresce solo del 3,3% rispetto al 2011, della difficoltà dei settori industriale e del commercio che sono l’effetto di fenomeni pregressi e connessi alla crisi e trasformazione dell’economia provinciale.
Al netto degli effetti del sisma, il mercato del lavoro si dimostra sempre più precario poiché si riducono i posti di lavoro disponibili e aumentano le persone che li occupano e gli avviamenti al lavoro avvengono in modo massiccio con contratti a tempo determinato (ormai più del 45% dei nuovi contratti del 2012) e con contratti in somministrazione (in forte crescita negli ultimi due anni) a scapito dei contratti di apprendistato (-12% nel solo 2012) e dei contratti a tempo indeterminato, che dovrebbero essere la forma principale di avviamento e che invece occupano una posizione marginale, pari al 13% dei nuovi contratti del 2012.
In allegato, l’abstract dell’OEL con l’analisi più dettagliata delle questioni esaminate che hanno ispirato l’indagine.
http://www.trc.mo.it/le_nostre_produzioni/trc-notizie-edizioni-precedenti/index.htm?VID=D7DRBA3LBL6R