ACCORDO TRA FIOM E CONFAPI, LA PAROLA AI LAVORATORI

01 Ago 2013 fiom,

Le critiche che il segretario provinciale della FIM di Modena fa all’ipotesi di accordo raggiunta il 29 Luglio tra Fiom e Confapi non mi lasciano affatto sorpreso, afferma Selmi Simone componete per la Fiom di Modena della delegazione Fiom che ha partecipato alla trattativa con Confapi, penso che siano frutto dell’incapacità di Fim-Cisl di raggiungere intese che non peggiorino le condizioni dei lavoratori. L’ipotesi di accordo raggiunta, a differenza di quanto sostiene Mattiello, ha un altissimo profilo soprattutto sulla parte normativa del contratto.
A differenza di quanto sottoscritto da Fim, Uilm, Ugl, Fismic e Federmeccanica, l’ipotesi di accordo prevede che sia confermato il pagamento dei primi 3 giorni di malattia al 100% della retribuzione (nell’accordo Federmeccanica è stato instaurato un meccanismo che dalla 4° malattia breve, fino a 5 gg, vi sia una decurtazione del pagamento del periodo di malattia  fino al 50% della retribuzione).
In materia di orario di lavoro non sono state aumentate le ore di straordinario comandato (in Federmeccanica Fim, Uilm, Ugl, Fismic hanno portato lo straordinario comandato da 40 ore annue a 80 ore annue) e, per quanto concerne la regolamentazione in materia di orario di lavoro, in merito rimane a capo della RSU, e quindi dei lavoratori, il diritto alla contrattazione delle loro condizioni di lavoro (in Federmeccanica Fim, Uilm, Ugl, Fismic hanno dato la disponibilità alle imprese di estendere le 64 ore annue di flessibilità dell’orario di lavoro fino ad 80 e hanno tolto il diritto della RSU e dei lavoratori di contrattazione delle loro condizioni di lavoro). L’ipotesi di accordo prevede un sistema concordato di bilateralità, recependo gli accordi CGIL-CISL-UIL e Confapi, che estende a tutti i lavoratori un fondo sostegno al reddito, formazione, sicurezza e apprendistato.
La parte salariale prevede un incremento di 136 euro mensili, di cui 131 euro al 5° livello sui minimi tabellari e 5 euro per il diritto alle prestazioni della bilateralità. Inoltre viene incrementato a 485 euro annui l’elemento perequativo per i lavoratori non coperti da contrattazione aziendale.
L’ipotesi di accordo che decorre dal 1 Giugno 2013 e scade il 31 Ottobre 2016 ha previsto un allungamento di 5 mesi della durata contrattuale, allungamento già previsto unitariamente nel contratto del 2008 e nel contratto separato che ha visto l’esclusione della Fiom nel 2010, inoltre sarebbe corretto da parte di Mattiello dire anche che nell’accordo Federmeccanica Fim, Uilm, Ugl, Fismic, al quale fa spesso a riferimento probabilmente perchè per volontà di Fim e Uil è stata decisa l’esclusione dal tavolo di confronto della Fiom cosa non successa al tavolo Confapi, è prevista la possibilità di derogare gli incrementi salariali previsti spostandoli di 12 mesi se l’azienda è in crisi o se sta investendo e quindi in un contesto di sviluppo, pratica già applicata nel territorio nazionale da Fim e Uilm.
In fine per la prima volta nell’ipotesi di accordo, le parti, e quindi con l’accettazione della Confapi, hanno stabilito che la validità dell’intesa è legata al voto certificato tramite referendum dei lavoratori interessati, che si svolgerà dal 26 Agosto al 25 Settembre, attraverso assemblee le quali mi auguro siano di carattere unitario.
Questa ipotesi di accordo conferma che la Fiom, a differenza di Fim, firma le intese quando non sono previsti scambi impropri (confermando il ruolo della RSU in materia di orari di lavoro, non introducono deroghe sulle decorrenze degli incrementi salariali e mantengono il pieno trattamento economico dei primi 3 giorni di malattia) e quando non è prevista l’esclusione di altre sigle sindacali così come è avvenuto per l’accordo sottoscritto da Fim, Uilm, Ugl e Fismic con Federmeccanica.
Mattiello dovrebbe invece dire cosa intende fare la Fim-Cisl se i lavoratori metalmeccanici approvano l’ipotesi di accordo con voto certificato, si muoverà nei confronti del suo Segretario generale dicendo che la Fim a quel punto deve firmare o attaccherà la Fiom dicendo che l’esito del voto certificato non è veritiero così come ha fatto sulla vicenda Carta rivendicativa.
Chiederà al suo Segretario Generale di firmare l’accordo riconoscendo il voto dei lavoratori oppure, dal momento che il lavoratore voterà in modo libero e non sotto ricatto come avvenuto nel gruppo Fiat, sosterrà che il voto certificato non è valido.
Lo venga a spiegare nelle assemblee dal 26 Agosto al 25 Settembre.

1/8/2013

Fiom CGIL, Simone Selmi

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