30 Ott 2013
Nel campo della giustizia penale nel corso degli anni si sono succedute leggi ad personam, una riforma della prescrizione incongrua e dannosa, pacchetti sicurezza e riforme dell’esecuzione penale dettati da una severità generica e da una concezione simbolica del diritto penale, ha detto nella sua relazione il presidente dell’Associazione Nazionale magistrati Rodolfo Maria Sabelli al XXXI Congresso nazionale della stessa associazione.
“Di tale concezione simbolica offre un esempio l’approccio inutilmente repressivo che continua a ispirare, pur dopo gli interventi della Corte costituzionale e i richiami del Consiglio d’Europa, la legislazione penale in materia di immigrazione. Quanto tale approccio sia inutile e sbagliato ne hanno offerto, da ultimo, tragica dimostrazione le stragi consumatesi nelle scorse settimane nel mare di Scicli e di Lampedusa. Non serve una demagogica retorica della sicurezza ma piuttosto una gestione del fenomeno che punti su efficaci strumenti amministrativi piuttosto che su quelli penali. Non serve indugiare in vane polemiche sul reato di ingresso illegale nel territorio dello Stato, reato palesemente inutile e dannoso e la cui abrogazione non sarebbe certo una concessione all’ingresso incontrollato nei nostri confini. Esso è inutile, perché una sanzione pecuniaria non è in grado di esercitare alcun effetto dissuasivo; dannoso, perché ingolfa gli uffici giudiziari, costringendo le Procure della Repubblica a iscrivere nel registro delle notizie di reato migliaia di immigrati…”.