28 Mag 2014
“La Germania può negare ”prestazioni sociali per persone indigenti in cerca di lavoro” a cittadini di altri Stati membri, in base a un criterio generale che dimostri l’assenza di un loro collegamento reale col Paese ospitante”, così nelle sue conclusioni l’avvocato generale della Corte Ue Melchior Wathelet.
Il parere dell’avvocato generale, tuttavia, non vincola la Corte di giustizia: il suo compito consiste nel proporre alla Corte una soluzione giuridica nella causa per la quale è stato designato. La sentenza sarà pronunciata successivamente. Secondo Wathelet la Germania “può escludere dalle prestazioni le persone che si recano nel suo territorio al solo scopo di cercare un lavoro o di beneficiare dell’aiuto sociale”. E “l’obiettivo è quello di evitare un onere eccessivo in termini di prestazioni sociali a carico della Germania”.
A rivolgersi alla Corte europea è il Tribunale per le cause in materia previdenziale di Lipsia, che chiede se il diritto dell’Unione ammetta tale esclusione. Il giudice deve infatti decidere una controversia tra madre e figlio minorenne rumeni, ed il Jobcenter Leizig (amministrazione locale competente). Invocando l’esclusione prevista dal diritto tedesco, il Jobcenter Leipzig ha negato a madre e figlio (nato in Germania) la concessione delle prestazioni assicurative di base. (Fonte INCA)