29 Ago 2014
E’ l”Italietta. Quella che invece di mettere all’indice certi personaggi se ne compiace, ne fa personaggi vip, li mette in cattedra, come nel caso di Schettino, chiamato addirittura a tenere una lectio magistralis all’università (e non in un’univesità qualsiasi, …ma alla Sapienza di Roma!). Oppure li innalza a incarichi di prestigio, come Tavecchio, divenuto Presidente della Federcalcio nonostante le sue inqualificabili battute, l’ultima delle quali sui giocatori extracomunitari “mangia-banane“. Per questa battuta non avrà sanzioni, nemmeno un richiamo. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha infatti disposto l’archiviazione del procedimento aperto nei suoi confronti “perché non sono emersi fatti di rilievo disciplinare”. Tavecchio potrà così dire con più forza che lui non è razzista. Noi non abbiamo elementi per stabilire se egli è razzista o meno, ma la sua battuta certamente lo è. E se anche si trattasse di una gaffe, Tavecchio dovrebbe capire che chi assume ruoli di potere e prestigio come il suo rappresenta l’identità collettiva del Paese e, perciò, non può in alcun modo infangarla inciampando nella lingua e nello stile senza avere la decenza di mettersi da parte. Ma viviamo in una società che ha perso il senso della misura, del buon gusto e, soprattutto, della vergogna. L’Italietta, appunto. (cs)
