13 Ott 2014
E’ iniziata il 13 ottobre e terminerà il 26 dello stesso mese Mos Maiorum, una gigantesca operazione di polizia europea, coordinata dall’Italia, di controllo delle frontiere e di caccia ai migranti irregolari. Sono 18mila gli agenti di polizia sguinzagliati in stazioni, porti e aeroporti per identificarne e arrestarne il maggior numero possibile. Secondo il Consiglio d’Europa, l’operazione è volta a perseguire l’indebolimento delle capacità organizzative del crimine organizzato nel favoreggiamento dell’immigrazione illegale, ma come è già avvenuto con le precedenti operazioni variamente denominate (Aerodromos, Afrodite, Perkunas), l’unico risultato concreto sarà quello di additare come pericolosi, e perciò indesiderati, migranti economici e profughi. Tantissime associazioni e reti che tutelano i diritti dei migranti stanno lanciando l’allarme. Tra gl altri COSPE, che condanna l’operazione come una “retata disumana e inutile”.
In particolare COSPE sottolinea come l’iniziativa sia in “perfetta continuità con l’approccio poliziesco e repressivo delle politiche europee, del programma di Stoccolma e degli Accordi di Dublino che, secondo i dati resi noti dall’OIM (Organizzazione Internazionale delle Migrazioni) lo scorso 29 settembre, sono responsabili della morte di 40.000 persone dal 2000, e più di 3.000 solo quest’anno nel solo Mediterraneo, che rimane la frontiera più pericolosa al mondo”. Proprio nel mese in cui cade l’anniversario del tragico naufragio di Lampedusa, in cui persero la vita 366 migranti, scrive COSPE, “l’Europa si barrica dietro una fortezza culturale e militare, e rifiuta di prendere atto del proprio fallimento: la complessità delle migrazioni non si affronta a colpi di repressione militare e facili slogan in piazza”. Da anni, prosegue COSPE, “le organizzazioni della società civile del Mediterraneo, segnalano che un’alternativa è possibile, che rimettono in discussione non solo le politiche migratorie dell’UE, ma anche le misure che ne sono all’origine: accordi di libero scambio iniqui, sostegno indefesso delle nostre “democrazie” a dittature militari corrotte, accaparramento delle risorse. In un continente in profonda crisi sociale ed economica, circondato da conflitti (dalla Siria all’Ucraina, da Gaza alla Libia), la minaccia alla sicurezza dell’Europa non può essere rappresentata dalla migrazione di uomini e donne che inseguono un sogno di dignità, lavoro e pace”. Leggi
Per Melting Pot, Mos Maiorum prefigura la direzione che prenderà il potenziamento di Frontex, “non certo nella direzione di una migliore accoglienza ma in gigantesche operazioni poliziesche che hanno l’unico scopo di rafforzare l’immagine del migrante come nemico pubblico e la necessità di operazioni per espulsioni e detenzioni di massa. (…) la direzione in materia di politiche migratorie comunitarie intrapresa oggi, proprio durante la presidenza italiana dell’Unione Europea, è quella della proclamata tolleranza zero verso i movimenti migratori”