12 Nov 2014
di Arturo Ghinelli
L’Osservatorio 21 luglio è un progetto dell’Associazione 21 luglio che si pone l’obiettivo di tutelare le minoranze, con una particolare attenzione verso le comunità rom e sinte, da condotte discriminatorie e incitanti all’odio attraverso una costante attività di controllo di giornali locali e nazionali e di blog e siti web. Particolare attenzione è rivolta alle dichiarazioni, le interviste e i comizi di rappresentanti politici e istituzionali che possono alimentare stereotipi, pregiudizie sentimenti ostili nei confronti di tali comunità. Dopo l’analisi di ogni singolo caso, l’Osservatorio procede, quando occorre, ad un’azione correttiva con l’invio di una diffida ai soggetti interessati e di una segnalazione agli organi competenti. Su questi temi pubblica anche, annualmente, un rapporto. L’ultimo, “Antiziganismo 2.0”, è uscito le scorse settimane.
Dal monitoraggio delle testate giornalistiche l’Osservatorio rileva come il discorso razzista passa attraverso i media e da essi si rafforza e si promuove nella società. L’antisemitismo è ormai un tabù, perché l’antiziganismo (e il razzismo in generale) non rappresenta un limite? Un confine da non oltrepassare?La comunità rom in questo paese non ha nessun potere. I rom appiano davvero tra gli ultimi, sebbene siano in maggioranza italiani e vivano in queste terre da secoli. Quanto è diffuso ciò che può, alla luce dei fatti, essere descritto come una ideologia della superiorità razziale, assolutamente trasversale ai territori della politica e della religione? E’ diffusa una dose quotidiana di violenza verbale,istituzionale e materiale che ricade su ogni membro della comunità rom. Ogni razzismo produce violenza,non si ferma alla semplice libertà di opinione, ed è per questo che non può mai essere sottovalutato. E’ necessario contrastare questi stereotipi e pregiudizi attraverso tutte le forme possibili, fino ad una pedanteria quotidiana che può esercitarsi nelle relazioni familiari, lavorative e amicali, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni. Il rapporto si conclude con alcune raccomandazioni:
• nei confronti degli esponenti dei partiti di astenersi nei discorsi pubblici dal ricorrere a stereotipi e pregiudizi contro i rom
• nei confronti del Governo affinché predisponga strumenti efficaci volti a decostruire i pregiudizi antizigani e a disincentivarne l’uso
• nei confronti degli organi preposti alla lotta alla discriminazione per incrementare l’efficacia del contrasto ai “discorsi d’odio”
• nei confronti dei direttori di quotidiani e testate online per una maggiore adesione ai principi contenuti nella Carta di Roma nei confronti di rom e sinti.
Le mamme che tolgono i loro figli dalla scuola che ha iscritto due bambini rom ,o il sindaco di centro sinistra che istituisce un linea di autobus separata solo per i rom, più di tanti discorsi fanno capire che nel nostro paese si è superato il confine e che ci si sta avviando a forme sempre più esplicite e violente di razzismo.