04 Feb 2015
Il 4 febbraio, nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali convocato dal ministero del Lavoro con all’ordine del giorno la programmazione dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari stagionali per l’anno in corso, è stato anche fatto il bilancio della procedura di emersione del 2012 e si è parlato di creare politiche attive del lavoro a favore dei circa 60 mila profughi attualmente presenti in Italia.
Per quanto riguarda il decreto flussi d’ingresso 2015 per lavoratori stagionali provenienti da Paesi Terzi, il ministero pensa a non più di 10-11 mila quote contro le 15 mila del 2014. La proposta nasce da un bilancio dell’esperienza dell’anno scorso, che ha visto la presentazione di quasi 32 mila domande, quasi tutte bocciate prima dalle Direzioni Territoriali del Lavoro (9.220 pareri favorevoli) e poi dagli sportelli unici per l’immigrazione (8.847 nulla osta rilasciati). I contratti di soggiorno poi effettivamente sottoscritti sono risultati 5.422. Secondo Natale Forlani, direttore Immigrazione per il ministero, ciò è “dovuto al fatto che in grande parte si trattava di un mercato dei permessi, invece che di posti di lavoro veri”. In ogni caso, per il ministero la riduzione delle quote per il 2015 è necessario perché il lavoro stagionale è ormai coperto al 60% da cittadini provenienti da altri Paesi europei o da stranieri già presenti in Italia.
Sulla procedura di emersione 2012, Forlani ha informato che delle 134 mila domande presentate, circa il 90% é stato esaminato dagli sportelli unici e ad oggi sono 104.594 i contratti di soggiorno sottoscritti.
Il Governo, infine, pensa di concentrare i vari fondi europei in materia di rifugiati (Fami, Pon e Por) per utilizzarli in bandi capaci di stimolare politiche attive del lavoro.
Resoconto incontro Ministero del lavoro 3 feb 2015
Monitoraggio stagionale 2014 con silenzio assenso e pluriennale con nulla osta