LEONE MORESSA. 2015: È SEMPRE EMERGENZA SBARCHI

24 Feb 2015

 

Sbarchi: anche nel 2015 è emergenza. Nel solo mese di gennaio sono arrivati nel nostro paese oltre 3.500 profughi, il 63% in più rispetto a gennaio 2014. E il sistema dell’accoglienza non riesce a far fronte. La Fondazione Leone Moressa ha analizzato i dati del Ministero dell’Interno relativi agli sbarchi di migranti sulle coste italiane e alle presenze nei centri di accoglienza del territorio (strutture temporanee, CARA, SPRAR).

Secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), nel mese di gennaio gli sbarchi registrati sulle coste italiane sono stati 3.528, il 63% in più rispetto allo stesso periodo del 2014 (2.171 sbarchi) e oltre 10 volte il dato del 2013 (217 sbarchi). “Sicuramente è ancora presto per fare stime sull’andamento annuale, ma il trend sembra dimostrare che l’emergenza non è finita”, scrive la Fondazione. “Ricordiamo che nel 2014 sono arrivati nel nostro Paese oltre 170 mila profughi, più della somma dei tre anni precedenti e quasi il triplo del 2011, anno dell’emergenza Nord Africa”. Cosa fa l’Europa? “Conclusa l’operazione italiana Mare Nostrum, si discute sull’efficacia dell’operazione Triton, gestita dall’agenzia europea Frontex. In realtà Triton non è il proseguimento di Mare Nostrum, ma un’azione molto diversa per modalità (Triton opera al confine delle acque territoriali – a 30 miglia dalle coste – mentre Mare Nostrum arrivava in prossimità delle coste libiche) e risorse (il costo di Triton è 2,9 milioni di euro al mese, contro i 9 milioni di Mare Nostrum). Lo stesso Schulz (presidente dell’Europarlamento) il 13 febbraio ha ammesso “la mancanza di una politica migratoria adeguata dell’Unione Europea”.

Sul sistema di accoglienza italiano la Fondazione scrive che il numero di posti SPRAR è stato aumentato proprio per far fronte alla crescente richiesta. Tuttavia, il peso dell’accoglienza non è equamente distribuito a livello nazionale: la Sicilia, ad esempio, accoglie 9 mila migranti in più rispetto a quanti le spetterebbero secondo il criterio della proporzionalità con la popolazione residente”. Se si applicasse correttamente la ripartizione, molte regioni dovrebbero accogliere un numero maggiore di profughi: in particolare la Lombardia (5.535) e il Veneto (3.322), ma anche Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna.

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