ZINCOL SAN FELICE, L’AZIENDA NON FACCIA PRESSIONE SUI LAVORATORI. EVENTUALI ESUBERI SI GESTISCONO CON GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

05 Mag 2015 fiom, sisma, sisma 2012,

San Felice s/Panaro, 5 maggio 2015

”Le questioni che riguardano i lavoratori della Zincol Italia restino sui tavoli di trattativa con le parti sociali”. Fim/Cisl e Fiom/Cgil rispondono alle affermazioni dell’azienda uscite sugli organi  d’informazioni nei giorni scorsi, che sembrano prevedere riduzioni di personale a partire dal prossimo anno quando sarà di nuovo attivo il nuovo stabilimento di San Felice.

“Utilizzare la stampa per rappresentare in modo non corretto la situazione dei lavoratori Zincol, non è corretto – commentano Alessandro Gamba Fim/Cisl e Alessandro Cambi Fiom/Cgil – si sta cercando di diffondere paura e disfattismo per ottenere i licenziamenti dei lavoratori, ma non lasceremo che questo accada”.
Gli accordi presi un anno fa con l’azienda –  continuano i sindacalisti di Fim e Fiom – hanno delineato una situazione molto chiara: i lavoratori della Zincol hanno alle spalle diversi anni di cassa integrazione e da un anno sono coperti da una Cigs di 24 mesi per ristrutturazione dei capannoni danneggiati dal sisma 2012, quindi l’accordo scadrà nella seconda parte del 2016. Nessun lavoratore uscirà, quindi, se non volontariamente e comunque rimangono a disposizione tutti gli ammortizzatori sociali per affrontare eventuali situazioni di crisi”.

L’azienda, nell’incontro a San Felice il 30 aprile scorso, ha infatti illustrato ai lavoratori e ai sindacati la difficoltà di mercato di Zincol e dell’intero settore della zincatura,  la carenza di portafoglio ordini che non permetterà dal prossimo anno di utilizzare a pieno gli impianti e i lavoratori. “Pur nella consapevolezza delle difficoltà ancora esistenti sul mercato – aggiungono i sindacalisti – è bene ricordare che il rischio d’impresa è pur sempre in capo all’azienda e non è accettabile che ai lavoratori venga prospettata incertezza occupazionale spingendoli a cercarsi un’altra occupazione. Ci sono a disposizione ancora tutti gli ammortizzatori per governare la crisi e consentire una rotazione equa dei lavoratori, a cominciare dall’utilizzo dei Contratti di solidarietà”.

Da quando è in vigore la cassa integrazione, sono già usciti su base volontaria alcuni lavoratori, tanto che ad oggi i lavoratori sono 47 e non 60. La mobilità prevede un massimo di 12 esuberi su base volontaria e “comunque nessun lavoratore uscirà contro la sua volontà, questo l’azienda lo sa bene perché è stato convenuto in sede di Confindustria” aggiungono i sindacalisti di Fim e Fiom.
“In termini di volumi produttivi e di mercato, il compito della direzione Zincol sarà quello di reperire nuove commesse per giustificare il nuovo impianto in costruzione. Diversamente non comprendiamo il perché di tutto questo investimento pari a circa 27 milioni di euro di cui 18 milioni finanziati con i soldi pubblici della Regione Emilia-Romagna”.

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