PEREQUAZIONE PENSIONI: COSA FARE DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE?

18 Giu 2015 spi,

Modena, 18 giugno 2015

La sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illeggittimo il blocco della perequazione delle pensioni per gli anni 2012-13, ha creato molte aspettative. Dopo la sentenza il Governo ha approvato un Decreto Legge parziale e insoddisfacente, ma già operativo, che  definisce la normativa di riferimento attuale: non c’è più il blocco Fornero; non c’è più la sentenza. C’è il Decreto, che va convertito in legge entro 60 giorni.
Nel frattempo l’Inps ha assunto due posizioni precise:
1) l’istituto si è impegnato ad attuare in modo automatico le misure che il Decreto e quindi la Legge di conversione, stabiliranno con la rata di agosto (il 1° agosto 2015 sarà erogato un bonus ai pensionati con pensioni superiori a 3 volte il minimo e sino  a 6 volte il minimo, cioè pensioni di importo lordo tra i 1.405,05 e i 2.810,10 euro);
2) l’Inps ha inviato una circolare, a firma del presidente Boeri, a tutte le proprie sedi, prescrivendo di non accettare domande di ricostruzione pensioni che facciano riferimento alla sentenza della Corte (perché è superata dal Decreto).
A fronte di questa situazione, il sindacato pensionati Spi/Cgil punta ad  ottenere risultati chiari:
1) il Governo deve aprire un confronto vero sul tema previdenza con le Organizzazioni Sindacali Confederali, perché la riforma Fornero fa acqua da ogni parte. Il primo incontro si è avuto con il ministro Poletti il 15 giugno, il prossimo sarà il 16 luglio;
2) lo Spi chiede la definizione di un sistema di perequazione annuale delle pensioni che non sia messo in discussione ad ogni legge di stabilità: chiediamo di ripristinare il sistema concordato con il Governo Prodi che garantiva il 100% fino a 5 volte il minimo e riconosceva a tutti una rivalutazione pro-quota;
3) si chiede al Governo di utilizzare le pensioni perequate al 2013 (il cosi detto “montante”) come base di calcolo per gli anni successivi, per evitare che la perdita di reddito continui a riprodursi nel tempo.
I pensionati e le pensionate che intendono comunque presentare ricorsi a seguito della sentenza della Corte, possono venire a informarsi nelle sedi dello Spi/Cgil. Chiederemo di lasciare il proprio nominativo con l’impegno di chiamarli appena il quadro sarà definito e consentirà di valutare meglio la percorribilità di eventuali ricorsi. Fare oggi un ricorso è inutile e costoso, perché il ricorso sarebbe contro un Decreto che potrà essere modificato dalle Camere entro fine luglio e quindi non avere effetti, l’Inps respingerebbe tutte le istanze.
Chi sta proponendo adesso di procedere con i ricorsi, lo fa senza tenere conto dell’iter legislativo in corso.

Segreteria Spi/Cgil Modena

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