12 Gen 2016
Vignola, 12 gennaio 2016
I fatti avvenuti a Vignola la vigilia dell’Epifania non vanno minimizzati e non devono essere derubricati come una semplice bravata.
I cinque minorenni vignolesi sono stati vittime di un grave atto di violenza psicologica che va condannato con decisione da tutta la comunità civile.
A questi ragazzi e allo loro famiglie esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà.
Non possiamo e non vogliamo entrare nel merito degli aspetti giuridico-penali sui quali le indagini sono in corso, ma sicuramente i quattro ragazzi appena maggiorenni che hanno messo in atto quella intimidazione da bulli, scimmiottando le drammatiche modalità dell’Isis, dovranno assumersi le loro responsabilità.
Il loro presentarsi spontaneamente alla stazione dei Carabinieri confidiamo vada in questa direzione.
Un conto però è stigmatizzare e condannare l’episodio nella sua gravità fattuale e richiamarsi al corretto rispetto delle regole e al bisogno di sicurezza, un altro è strumentalizzarlo a fini politici che niente hanno a che fare con il contesto vignolese e con il principio di ragionevolezza.
Non è con una approssimativa e fuorviante generalizzazione pretestuosa che alimenta paura, odio e intolleranza, che si creano i presupposti per migliorare la nostra società.
Specialmente in questa delicata fase non si può perdere la bussola e soffiare sul fuoco della polemica e delle paure, ma bisogna collaborare di più tutti, istituzioni, partiti, sindacati, società civile, comunità straniere, famiglie, per migliorare il dialogo, l’ascolto, lo scambio, investendo su educazione e cultura, specialmente sui giovani, per diffondere i valori di solidarietà, di accoglienza, di integrazione e di rispetto delle regole che costituiscono le basi di una comunità virtuosa.
Dobbiamo ricercare con perseveranza quello che ci unisce, non quello che ci divide e allontana, anche perché quest’ultimo sarebbe un approccio perdente.
Giorgio Benincasa Cgil Vignola
Alberto Zanetti Uil Modena