CSM/ Migranti. Il Csm contro il pacchetto sicurezza/Rassegna.it

10 Giu 2009 immigrati, immigrazione,

Per i consiglieri, “il reato di clandestinità contrasta con i diritti tutelati dalla Costituzione”. Sotto accusa la norma sul permesso di soggiorno per la dichiarazione di nascita. Quelle norme, poi, ingolferebbero gli uffici giudiziari di tutta Italia
di C. R.
 
“Il reato di clandestinità lede i diritti fondamentali dei cittadini tutelati dalla Costituzione”. Dopo l’ondata di critiche piovute da più parti, è stavolta il Consiglio superiore della magistratura a bocciare il pacchetto sicurezza del governo. In un parere approvato all’unanimità dalla sesta commissione del Csm, infatti, si afferma che alcune norme del testo, già approvato alla Camera e tuttora in discussione al Senato, intaccano i diritti inviolabili dei clandestini e dei loro figli. In primo luogo, ad essere sotto accusa è la norma che richiede l’esibizione del permesso di soggiorno del genitore per la dichiarazione di nascita di un figlio.

Questa norma, scrivono i consiglieri, “si pone in contrasto con il diritto della persona minore di età alla propria identità personale e alla cittadinanza da riconoscersi immediatamente al momento della sua nascita”. Un diritto sancito dalla Convenzione sui diritti del fanciullo di New York il 20 novembre 1989, che è stata ratificata dal nostro paese, divenendo così parte integrante dell’orinamento giudiziario italiano. Si determina dunque “una iniqua condizione” del figlio di stranieri irregolari, che verrebbe non solo “privato della propria identità” ma che “potrebbe essere più facilmente esposto” ad adozioni illegali attraverso ‘falsi riconoscimenti da parte di terzi, per fini illeciti e in violazione della legge”.

Quanto ai clandestini adulti, il Csm mette invece in evidenza la lesione del loro diritti alla salute, e di altri beni fondamentali tutelati dalla Costituzione. “Ci sarà un’inevitabile incidenza negativa del nuovo reato di clandestinità sull’accesso a servizi pubblici essenziali che riguardano beni fondamentali” come il diritto alla salute da parte degli immigrati non dotati di valido titolo di soggiorno.

Oltre a incidere sui diritti fondamentali degli migranti, però, il disegno di legge intralcerebbe pesantemente anche l’attività ordinaria della magistratura italiana. Secondo i consiglieri del Csm, difatti, il reato di clandestinità potrebbe portare alla “totale paralisi di molti degli uffici giudiziari con pesanti ripercussioni negative”. La nuova norma, dunque, “non appare idonea a conseguire l’intento di evitare nel nostro paese la circolazione di stranieri entrati irregolarmente”. Le conseguenze peggiori saranno, invece, per i giudici di pace, “gravati da centinaia di migliaia di nuovi processi che determineranno la paralisi di molti uffici”. Problemi in vista, però, anche per gli “uffici giudiziari ordinari impegnati nel processo in primo grado e nelle fasi di impugnazione successive”.

Le norme contenute nel pacchetto sicurezza, in realtà, erano già state oggetto di un giudizio negativo da parte del Csm. Era il 10 aprile scorso, quando in un primo parere sul decreto legge del governo, le critiche maggiori ricaddero sulle ronde. Su di esse i consiglieri esprimevano “perplessità”, come sulla scelta di ‘derogare al principio che assegna all’autorità pubblica l’esercizio delle competenze in materia di tutela della sicurezza’. Oggi (10 giugno), il plenum del Consiglio si riunirà nuovamente a palazzo dei Marescialli, ma un parere sostanzialmente negativo sul testo sembra già scritto.

10/06/2009 13:29

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