12 Giu 2009 mobilitazione,
Modena, 12 giugno 2009
Circa 400 persone hanno partecipato stamattina all’Attivo unitario di delegati e attivisti di Cgil Cisl Uil modenesi e hanno espresso forte preoccupazione per la situazione di crisi che colpisce pesantemente anche la nostra provincia, soprattutto nei settori trainanti come la ceramica, la meccanica, l’edilizia e il commercio, nonché per la tenuta di settori importanti come l’agroalimentare e il biomedicale.
Quasi 18.000 i cassintegrati per un numero di ore ad oggi già equivalenti a tutto il 2008, oltre 4.000 i lavoratori dell’artigianato sospesi o con riduzioni d’orario, 1.000 lavoratori in edilizia in meno e 1.500 soci lavoratori di cooperative espulsi.
I tre segretari Donato Pivanti, Francesco Falcone e Luigi Tollari hanno confermato la valutazione positiva del Patto regionale per attraversare la crisi firmato il 18 maggio scorso, che consente nei casi di crisi aziendale l’attivazione di tutti gli ammortizzatori ordinari e in deroga, attraverso la contrattazione, escludendo licenziamenti.
Cgil Cisl Uil hanno denunciato la mancata firma dell’accordo da parte di Confindustria, ribadendo che per il Sindacato quell’accordo andrà comunque applicato integralmente.
Allo stesso tempo i tre segretari provinciali di Cgil Cisl e Uil hanno ribadito la comune volontà di rivendicare al Governo una politica economica per affrontare la crisi, l’aumento delle settimane di Cigo da 52 a 104, e l’innalzamento dei massimali.
Nelle prossime settimane, Cgil Cisl Uil metteranno in campo una serie di iniziative unitarie, a cominciare da una capillare campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori coinvolgendo anche i lavoratori in cassa integrazione, sospesi e in mobilità. Nelle assemblee verranno illustrati i contenuti principali dell’accordo regionale per attraversare la crisi, e le proposte che il Sindacato avanzerà in sede locale per aumentare le tutele a favore di precari e disoccupati, creare un fondo di garanzia per chi è in difficoltà a pagare gli affitti (lavoratori e pensionati), omogeneizzare sul territorio gli interventi già in atto a sostegno di rette e tariffe. Inoltre, chiedono alle banche di agevolare il credito a imprese e lavoratori.
Per impedire i licenziamenti, garantire la coesione sociale, difendere l’apparato economico e produttivo locale, rivendicare al Governo gli interventi sugli ammortizzatori sociali, è stato inoltre deciso di effettuare, al termine della campagna di assemblee, nella mattina del 14 luglio una iniziativa di mobilitazione con concentramento davanti alla sede di Confindustria Modena e corteo sino alla sede della Prefettura.

