PREOCCUPANTI ESITI DELLE ATTIVITÀ ISPETTIVE NEI POSTI DI LAVORO. MENO ISPEZIONI E PIÙ LAVORO IRREGOLARE

15 Mar 2016 castelfrigo, voucher,

Modena, 15 marzo 2016

Con l’inizio di marzo è uscito il Rapporto annuale del Ministero del Lavoro sull’attività di vigilanza e controllo, svolta nell’intero 2015.
Con strano ritardo, non ci sono però ancora gli allegati report coi dati dettagliati per regioni e province.
E’ in ogni caso una lettura molto utile, sia per l’aggravarsi del quadro nazionale e perché consente comunque di estrarre alcune citazioni sull’Emilia Romagna,in merito a tendenze in peggioramento sulla legalità e regolarità dei lavori.

Trovano conferma le analisi, le preoccupazioni, le vertenze, le segnalazioni e le denunce che da tempo il sindacato avanza.
Continua, purtroppo, un calo – addirittura del 7% – delle aziende ispezionate, grazie al perdurare di un insensato taglio delle risorse e calo del personale ispettivo, che colpisce servizi pubblici essenziali, quali le Direzioni del lavoro, Inps ed Inail.
Un calo complessivo che, pur in attesa dei dati in dettaglio, colpisce anche l’Emilia Romagna, pur con la crescita “obiettivo” delle 2.062 ispezioni inviate nei nostri settori del terziario, alberghiero e ristorazione.
Nonostante perciò la contrazione delle attività ispettive e controllo, al contrario,si registra una crescita del ” tasso di irregolarità riscontrate”, oggi addirittura pari al 66% !

Una crescita ulteriore degli illeciti che colpiscono in primis le tutele dei lavoratori e che espandono le modalità di frode fiscale, di evasione contributiva, oltre che reati relativi al mercato criminoso sulla manodopera clandestina e/o caporalato organizzato.
A tale proposito, purtroppo, l’Emilia Romagna è sul podio nazionale col 3° posto – dopo Campania e Lombardia – per il numero di 186 reati concernenti “lavoratori extracomunitari clandestini…gestiti nei settori manifatturiero e tessile”. Dato che registra i ripetuti blitz e interventi congiunti di Ps, GdF e Direzione del lavoro, specie nel modenese: Carpi, Ravarino, Bastiglia, Concordia, Camposanto, Soliera, Sassuolo, Castelvetro. Tanto per restare negli ultimi sei mesi e per non dimenticare l’avvio del processo penale a novembre per ” falsi documenti di lavoro a clandestini. Fiscalisti e artigiani rinviati a giudizio”.
Dati ministeriali che confermano la negativa “crescita del lavoro irregolare e totalmente in nero” anche nel 2015.
Molto significative, a tale proposito, le…tre righe che richiamano la contraddizione evidente ed aggravante : crescono le irregolarità, nonostante “l’azzeramento contributivo del 2015  per le assunzioni ed il maggior utilizzo dei voucher”.
In realtà, una “esplosione” dei voucher, con l’astronomica cifra dei 2.561.000 distribuiti a Modena e scorciatoia certa per non regolarizzare il lavoro.

Di positivo,il Report introduce finalmente nuovi capitoli “attenzionati” nelle attività ispettive a causa dei crescenti ed evidenti rischi di illegalità, anche penale.
Sono proprio quei capitoli battuti e riproposti con tenacia dalla quotidiana attività sindacale.
Dentro ed a fianco dell’esteso lavoro in nero, si aprono i filoni del “moderno caporalato“, delle “false partite Iva“, cosi come del “binomio” emerso con forza grazie alle recenti battaglie sindacali in Emilia Romagna e nel modenese (Castelfrigo e non solo) che accoppia le coop spurie/fasulle con le “fittizie esternalizzazioni” di interi rami produttivi in imprese storicamente strutturate dei nostri territori, con “…fattispecie illecite di appalto/subappalto o somministrazione abusiva/fraudolenta”.
Traducendo il linguaggio ministeriale con un esempio quasi incredibile, ma vero ed attuale, praticato in una storica impresa carpigiana, leader nel settore delle carni, che assegna i propri 7 settori produttivi a 7 diverse coop di servizi: diverse anche per etnie, con italiani, asiatici, africani e sopratutto albanesi !

Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore sicurezza e legalità Cgil Emilia-Romagna

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