IL TESTO UNICO SU APPALTI E LEGALITA’, APPROVATO DALLA GIUNTA E PRESENTATO DAL PRESIDENTE BONACCINI E DALL’ASSESSORE MEZZETTI, RAPPRESENTA UN IMPORTANTE STRUMENTO PER LA LOTTA ALLE MAFIE E CONTRO LO SFRUTTAMENTO NEI LUOGHI DI LAVORO

06 Lug 2016 castelfrigo,

Bologna, 6 luglio 2016

Il provvedimento presentato ieri è il frutto di un lavoro che stiamo portando avanti nella nostra regione da diversi anni.
Ne sono testimonianza le leggi regionali sull’edilizia del 2011 e sull’autotrasporto e facchinaggio del 2014, il protocollo sulla legalità per la gestione del post-terremoto, le decine di accordi sottoscritti nei diversi comuni (piccoli e grandi) e con i privati (tra i quali: IKEA, XPO, Castelfrigo, ATESIR), nei quali si stabilisce l’integrale applicazione dei contratti nazionali sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative per chi opera negli appalti, la clausola sociale per il mantenimento dei livelli occupazionali nel caso di cambio appalto e il definitivo superamento del massimo ribasso.
Il Testo approvato in Giunta, che inizierà il suo percorso assembleare nel quale presenteremo le nostre osservazioni, raccoglie il lavoro prodotto e può realmente essere un punto di riferimento per il Paese, anche in vista dei decreti e circolari applicative del nuovo Codice degli Appalti sul quale abbiamo espresso un giudizio sostanzialmente negativo.

E’ comunque necessario approntare alcune modifiche ed in particolare rendere coerente il Testo Unico con l’allegato 2 del Patto per il Lavoro, sottoscritto in Emilia Romagna nel 2015, facendolo diventare strumento e norma di indirizzo per tutti gli appalti.

L’Emilia Romagna non può essere “terra di conquista” per le mafie, e l’intero sistema produttivo e dei servizi, pubblici e privati, deve alienare chi opera nell’illegalità, in una competizione sleale fondata sullo sfruttamento di chi lavora.
L’inchiesta Aemilia ha messo in luce quanto denunciavamo da anni e le quotidiane vicende di lavoro sottopagato e indegno ci impongono di proseguire sulla strada che abbiamo intrapreso.
Per queste ragioni la norma non può essere letta come un costo aggiuntivo sulla strada del libero mercato, ma deve diventare per tutti uno strumento con il quale qualificare produzioni, servizi, appalti.
Lo spirito del Patto per il Lavoro per rilanciare la nostra Regione, partendo dal lavoro, da un’occupazione piena e buona, trova nel Testo Unico conferma.

Antonio Mattioli
Responsabile Politiche contrattuali
Segreteria Cgil Emilia Romagna

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