IN TREMILA A PRESIDIO SINDACALE ANTI-CRISI

09 Lug 2009 mobilitazione, presidio,

Modena, 14 luglio 2009

 

Si aspettavano un migliaio di partecipanti, ne sono arrivati oltre tremila. Ha superato le più ottimistiche previsioni il presidio organizzato stamattina da Cgil-Cisl-Uil di Modena per tutelare l’occupazione nelle crisi aziendali, dire no ai licenziamenti e chiedere la piena applicazione del patto regionale dell’8 maggio sottoscritto da tutte le parti sociali, a eccezione di Confindustria Emilia-Romagna. «Siamo molto soddisfatti per il successo dell’iniziativa, testimoniato dall’ampia partecipazione dei lavoratori», commentano i segretari provinciali di Cgil (Donato Pivanti), Cisl (Francesco Falcone) e Luigi Tollari (Uil). Il corteo sindacale si è radunato davanti alla sede di Confindustria Modena e si è diretto verso il palazzo che ospita la Provincia e la Prefettura. Pivanti, Falcone e Tollari hanno incontrato dapprima il presidente della Provincia Emilio Sabattini, accompagnato dagli assessori Palma Costi e Francesco Ori, successivamente il vice prefetto Mario Ventura, ai quali è stato consegnato il documento che contiene le valutazioni di Cgil-Cisl-Uil di Modena sulla crisi e sull’accodo regionale dell’8 maggio. Nel documento i sindacati confederali modenesi esprimono la netta contrarietà a comportamenti unilaterali delle imprese e chiedono di ricorrere il più possibile agli ammortizzatori sociali (cassa integrazione ordinaria e straordinaria, contratti di solidarietà ecc). Cgil-Cisl-Uil ribadiscono la necessità di raddoppiare la durata della cigo (da 52 a 104 settimane) e di aumentare l’indennità. Nell’incontro con Provincia e Prefettura, i segretari dei sindacati hanno sollevato anche il problema del difficile accesso al credito che rischia di far chiudere molte piccole imprese, con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro nel manifatturiero. A questo proposito Cgil-Cisl-Uil chiedono alle banche un atteggiamento di maggiore responsabilità e dicono sì alla moratoria sul debito delle imprese, invocata da più parti. I sindacati condividono anche la convocazione degli Stati generali sulla crisi, proposta dal presidente della Provincia Sabattini, per esaminare la situazione e individuare possibili soluzioni. Nei prossimi giorni Cgil-Cisl-Uil incontreranno le quattro fondazioni bancarie modenesi alle quali chiederanno l’istituzione di un fondo di garanzia per l’affitto per aiutare le famiglie in difficoltà e la disponibilità ad acquisire patrimonio edilizio per metterlo a disposizione delle persone meno abbienti. Infine i sindacati si apprestano al confronto con le nuove amministrazioni affinché i bilanci comunali 2010, di cui si comincia a discutere, non prevedano alcun aumento di

tariffe, imposte e tasse locali..

Modena, 9 luglio 2009

 

 
  

 

Per traguardare la crisi, evitare i licenziamenti, garantire la continuità produttiva. E’ prevista per martedì mattina 14 luglio l’iniziativa di mobilitazione dei Sindacati confederali modenesi Cgil Cisl Uil a sostegno delle rivendicazioni sindacali per tutelare l’occupazione nelle crisi aziendali, per dire no ai licenziamenti, chiedere la piena applicazione del Patto regionale che Confindustria (unica fra le parti sociali) non ha sottoscritto lo scorso 8 maggio, e per sostenere adeguatamente con il credito le famiglie e le imprese.

 

Saranno almeno un migliaio i lavoratori di Cgil Cisl Uil, compresi quelli attualmente in cassa integrazione, sospesi e in mobilità per effetto della crisi, a manifestare martedì 14 luglio con partenza  dalla sede di Confindustria (concentramento alle ore 9 in via Bellinzona) e a sfilare poi per le vie del centro cittadino sino alla sede Prefettizia, dove i Segretari generali saranno ricevuti per consegnare al Prefetto le richieste dei Sindacati.

 

La mobilitazione del 14 luglio fa seguito alla vasta campagna di assemblee di Cgil Cisl Uil che si è tenuta nelle scorse settimane in tutti i luoghi di lavoro per illustrare i contenuti del Patto regionale “Per attraversare la crisi”, le rivendicazioni sindacali verso il Governo e le iniziative a livello locale per tutelare lavoratori, precari, disoccupati e pensionati.

 

Cgil Cisl Uil valutano positivamente l’accordo regionale che ha come obiettivo la salvaguardia della base produttiva e dell’occupazione a fronte di crisi aziendali, attivando, attraverso la contrattazione, tutti gli ammortizzatori ordinari e in deroga (sono stanziati 520 milioni di euro tra risorse nazionali e regionali).

Il principio è quello di evitare i licenziamenti nella gestione di crisi, con l’impegno, in ogni caso, delle imprese a rinunciare a procedure unilaterali di licenziamento collettivo.

L’accordo stabilisce di privilegiare il ricorso a strumenti come la Cigo a rotazione (anziché la sospensione totale) per meglio garantire la continuità del rapporto di lavoro, e in caso sia impossibile evitare licenziamenti, i criteri da rispettare son quelli della volontarietà e della pensionabilità dei lavoratori.

Si fa perno sulla contrattazione sindacale preliminare all’avvio delle procedure, e si includono anche lavoratori finora esclusi da tutele sociali: quelli assunti a tempo determinato, interinali, apprendisti, lavoratori a domicilio, in somministrazione, soci di cooperative di servizio, purché con un contratto di lavoro dipendente. L’accordo è applicabile dal 1° gennaio 2009 e questo darà la possibilità di recuperare quei lavoratori rimasti senza tutele al momento della perdita del lavoro.

C’è inoltre un esplicito impegno della Regione e delle parti sociali a favore dei lavoratori immigrati che perdono il lavoro.

 

Verso il Governo, Cgil Cisl Uil rivendicano il finanziamento degli ammortizzatori in deroga per tutto il tempo che saranno necessari a traguardare la crisi, l’allungamento della Cigo da 52 a 104 settimane e l’innalzamento dei massimali, tutele per i lavoratori immigrati che perdono il lavoro, estensione delle tutele anche ai lavoratori ancora esclusi o solo parzialmente coperti (collaboratori e atipici).

 

Giudizio negativo è espresso verso la decisione di Confidustria Emilia-Romagna di non firmare l’accordo, che con tale decisione intende sfuggire alla negoziazione sindacale, utile a ricercare la salvaguardia dell’occupazione e ad attivare tutte le risorse necessarie per rilanciare, innovare e qualificare l’apparato economico e produttivo.

“Una scelta sbagliata – hanno detto stamattina in conferenza stampa i rappresentanti di Cgil Cisl Uil Vanni Ficcarelli, Francesco Falcone e Luigi Tollari – che subordina gli interessi generali e collettivi alla centralità dell’impresa e che troverà una forte risposta del sindacato e dei lavoratori se porterà a unilaterali procedure di licenziamenti e mobilità”.

 

Verso gli amministratori locali, infine, continua l’impegno di Cgil Cisl Uil (dopo l’accordo firmato in Provincia insieme alle Banche per l’anticipo della Cigs e la possibilità di sospensione dei mutui per chi è in cassa integrazione speciale) per creare un fondo di garanzia per lavoratori e pensionati in difficoltà a pagare gli affitti, omogeneizzare sul territorio gli interventi già in atto a sostegno di rette e tariffe. Inoltre, i Sindacati chiedono alle banche di agevolare il credito a imprese e lavoratori.

 

 

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