EVASIONE FISCALE E CONTRIBUTIVA IN CRESCITA A DANNO DI SERVIZI SOCIALI E LAVORO REGOLARE. LA CONTRATTAZIONE SINDACALE NEI TERRITORI CHIEDERÀ UN CONTRASTO PIÙ DURO

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Modena, 25 gennaio 2017

 

Nel dicembre appena passato si è rinnovato l’importante Protocollo Regionale fra l’Associazione dei Comuni-Anci e l’Agenzia delle Entrate Emilia Romagna per rinforzare il contrasto all’ampia evasione fiscale, valorizzando il ruolo prezioso dei Comuni, antenna diffusa nei territori e quindi potenziale punto di forza per la legalità economica e regolarità/civiltà fiscale.
Il sindacato ha sostenuto con forza – fin dall’avvio nel 2008 – la validità di questi Protocolli di collaborazione Anci-Agenzia delle Entrate e la loro diffusione in tutte le regioni del Paese. Trovandoci, purtroppo, spesso isolati ed inascoltati.
I risultati ottenuti, sia quelli positivi, sia quelli maggiormente negativi, confermano la perdurante pratica diffusa dei “buoni e bravi Protocolli da lasciare sulla carta“.
I Comuni sono/sarebbero tenuti – grazie anche all’interscambio di dati con l’Agenzia nazionale – a “fornire segnalazioni qualificate per evidenziare possibili casi o comportamenti evasivi ed elusivi dei tributi erariali”.
Gli ultimi dati disponibili ed aggiornati a metà 2016, mostrano un panorama delle regioni italiane desolante, confermando l’urgente necessità di cambiamento.
Delle 82.637 segnalazioni antievasione provenienti dall’insieme dei Comuni italiani, ben 29.734 il 36% – provengono dalla sola Emilia Romagna, di gran lunga prima regione, seguita a notevole distanza da Lombardia e Toscana. Pochissime segnalazioni dagli Enti Locali di quasi tutte le altre regioni.
Una troppo diffusa indisponibilità delle istituzioni territoriali, che costituisce ostacolo evidente al contrasto all’evasione, in particolare legata ai beni immobiliari ed abusivismo, che non può solo essere scaricata sulle evidenti difficoltà di organico e risorse dei Comuni.
Una grave lacuna nell’impegno locale che si inquadra in un contesto non positivo, duramente certificato dall’ultima relazione annuale della Corte dei Conti, nonostante le ripetute promesse governative: il forte calo dei controlli fiscali eseguiti dalla Agenzia delle Entrate (- 4%), un calo del 3,9% degli incassi versati dagli evasori individuati, gli organici del personale addetto alle attività di accertamento e controllo che, anziché rinforzarsi, è calato del 6,5% nel quinquennio!

Torniamo ai nostri dati territoriali per valorizzarne le positività e concretezza nel contrasto effettivo alle irregolarità/illegalità fiscali, ma sopratutto per spingere verso ulteriori passi in avanti,più che possibili e necessari, sostenuti dal sindacato nei tavoli di confronto e contrattazione territoriale.
1 – A conferma della grande validità del meccanismo delle “segnalazioni” antievasione partite dai Comuni emiliano-romagnoli, è la stessa Agenzia delle Entrate che riconosce “nell’80% dei casi, gli accertamenti innescati dalle segnalazioni comunali, si sono chiusi positivamente” e con il conseguente addebito al contribuente evasore.
2 – Alla nostra regione va riconosciuto il record delle segnalazioni, col buon risultato di un “totale riscosso” di 32,6 milioni: il 38,5% della intera riscossione nazionale e poi rientrati a beneficio dei bilanci comunali.
Sono però 281 i Comuni che in regione aderiscono al Patto Anci-Agenzia delle Entrate e quindi 61 non la ritengono utile?
Modena è la prima provincia con 43 adesioni comunali. Restano fuori Montese, Riolunato, Fiumalbo e Montecreto: perché ritengono che un loro coinvolgimento antievasione sia inutile?
3 – L’ampia adesione dei nostri Comuni al Patto però non significa che ogni anno li veda tutti promotori di segnalazioni sospette.
Gli ultimi dati forniti dal Ministero Interno per certificare l’ottimo “ristorno” delle risorse incassate a vantaggio dei bilanci comunali 2016, dicono che nell’ultimo anno sono stati solamente 117 i comuni che in regione hanno segnalato casi sospetti per poi incassarne i fondi recuperati.
A livello delle provincie, Modena guida la classifica regionale dei ristorni per 1,35 milioni incassati…a beneficio però di soli 24 Comuni virtuosi/segnalanti su 47 e già pubblicati dalla stampa locale: da Modena…a Serramazzoni. Fra i 23 municipi mancanti pesano i due Comuni “capi-comprensorio” di Vignola e Pavullo!

Un quadro certamente positivo ma che può essere migliorato nell’interesse evidente delle nostre comunità.
I singoli Comuni, le Unioni Comunali dovranno investire decisamente e con continuità sulla lotta all’evasione fiscale e contributiva.
Così come le strutture decentrate della Agenzia delle Entrate dovranno mettere a disposizione dei Comuni maggiore fruizione delle banche dati e formazione per il personale addetto.
Dati e risultati che rendono ben chiaro il diretto e forte interesse del sindacato a spingere – nei tavoli di confronto istituzionali locali e regionali – per rinforzare e qualificare le strutture addette ai monitoraggi e le segnalazioni documentate sulle evasioni.

 

Franco Zavatti, coordinatore legalità e sicurezza Cgil Emilia Romagna

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